TREVISO - Erano undici anni che il liceo artistico di Treviso
non veniva occupato. L'ultima volta era successo nel 1999. «Se sono
passati tutti questi anni dall'ultima volta - spiega Andrea,
rappresentante d'istituto - forse un motivo ci sarà. Credo questa
riforma sia proprio pessima ed imponga a tutti una seria riflessione,
questa riforma ci costringe ad attuare forme di protesta che sembravano
accantonate».
L'occupazione anti-Gelmini, nella sede di via
Santa Caterina era cominciata mercoledì mattina. Gli studenti della sede
principale dell'istituto avevano concordato l'iniziativa con il Preside
Giorgio Russi. È stato lo stesso responsabile a mediare con la questura
dando garanzie sul comportamento dei suoi studenti.
E proprio
per tener fede alle promesse fatte al capo d'istituto, è stato attuato
dagli occupanti un severo servizio d'ordine: bandite sigarette truccate e
bevande alcoliche, vietati danneggiamenti e imbrattamenti. Addirittura
qualche bottiglia è stata requisita. «Le restituiremo agli studenti
quanto apriremo i cancelli. Dentro non devono succedere disordini, non
siamo qui per divertirci o fare casino. Siamo qui solo per manifestare
il nostro dissenso. Questo è il motivo della nostra protesta, non
vogliamo venga confuso con la voglia di non stare a scuola, e qualcuno
ne approfitti per dire che siamo strumentalizzati». Ieri mattina, pochi
minuti dopo le 12.20 l'occupazione è finita. I cancelli sono stati
aperti. I rappresentanti d'istituto - gli unici ad avere le chiavi dei
tre lucchetti posti nella cancellata d'ingresso - hanno aperto le porte,
e gli studenti sono usciti alla spicciolata. Finalmente potranno fare
ritorno ai letti di casa. Un riposo quanto mai indispensabile dopo una
notte insonne e una giornata a urlare slogan nelle strade della città.
PRECEDENTI Risale al 1999 l’ultimo presidio autogestito nella sede di via Santa Caterina
La riforma cancella 11 anni di pace
«Se è passato tutto questo tempo un motivo ci sarà...»
25 / 12 / 2010
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