prime impressioni da una grande assemblea

22 / 1 / 2011

Pare proprio che cel’ abbiamo fatta. Dal 14 dicembre ad oggi è stata un’altra corsa ininterrotta in cui le cose da fare erano sempre troppe rispetto al tempo a disposizione, io come al solito sempre sbrindellata sempre con un piede sulla bicicletta un occhio sui libri e due o tre pensieri laterali a fare da rumore di sottofondo, io così e come me tutti gli altri, che sempre riuscire a trovarsi in un attivo per discutere pareva un miracolo.

Ma oggi finalmente ore ottettrenta siamo partiti dal piazzale del tippiò, io e Francis con una piccola ansia in comune che però è anche gioia con un piccolo dono per la grande assemblea che ci aspetta la nostra creatura appena sfornata che stasera andrà in scena proprio al Rivolta e chi se lo sarebbe aspettato mai.

Tredici anni fa per la prima volta sbarcai al Rivolta qui a Marghera e mi sembrò un posto tremendamente inospitale non più nè meno che tutto questo strano nordest poi con gli anni imparai le relazioni le parole imparai che non era poi così inospitale e forse non è un caso che oggi io sia proprio qui in questa nuova casa a salutare compagne e compagni che ormai dal millennio passato condividono le lotte per cui io pure mi animo.
Marghera è oggi una casa calda (così calda che quasi non pare un centro sociale) e siamo tantissimi per questo incontro e Wilma ha appena aperto i lavori della plenaria io mi sento emozionata guardo attorno e ci sono le ragazze di Global superattrezzate ci sono persone di tutte le età c’è Francis a due sedie da me che chissà a cosa sta pensando forse semplicemente sta ascoltando perchè lui è uno normale mica ha trenta pensieri laterali come me ecco adesso dovrei mettermi a sentire anche io cosa dice l’assemblea ma volevo scrivere che poi lo so questi sono momenti che o li fermi o loro dispettosi fuggono dalla memoria e poi te ne penti.

Io sono felice di essere qua oggi. Me ne sono accorta quando all’ingresso ho visto Barbara che subito mi ha detto oi poi per la tecnica vediamo dopo, mi ha detto solo queste parole superoperative però in fin dei conti mi ha dato il benvenuto e io davvero mi sono sentita benvenuta.

E da uniti contro la crisi è tutto. Passo e chiudo.