La rubrica Il magazzino entra nel vivo del conflitto

Arte e conflitto.

21 / 4 / 2010

Arte e conflitto. Come è possibile intervenire su questo terreno dal punto di vista dell'arte, dell'architettura, dell'urbanistica? Il Magazzino entra nel vivo della questione. Si sposta su un terreno di guerra, quello tra Israele e Palestina. E analizza il progetto di "decolonizing architecture" portato avanti da Alessandro Petti e Sandi Hilal. Un progetto che indaga sulle modalità di controllo dello spazio e di chi quello spazio vive e abita e sulle modalità e possibilità di sovvertire quel controllo. Dalla questione palestinese alle implicazioni più generali della guerra come dispositivo appunto di controllo di un territorio e di una popolazione.

Decolonizing Architecture lavora infatti sull'architettura di guerra delle colonie israeliane cercando di destrutturnee e capovolgerne il senso per  recuperare le architetture militari all'uso della comunità palestinese. 

L'architettura diventa in questo modo riappropriazione dello spazio, sovvertimento del controllo, pratica di conflitto. L'urbanistica, sottrazione di porzioni di territorio dal dominio delle colonie. L'arte, recupero e detournement di significato.

Alessandro Petti è architetto urbanista e ricercatore, ha conseguito il dottorato di ricerca in Urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia. Ha curato progetti di ricerca e mostre sulla trasformazione della città e del territorio contemporanei, tra cui “Stateless Nation” e “Arab Cities” con Sandi Hilal e “The Road Map” con Multiplicity, presentati in musei e mostre internazionali d’arte e architettura. Autore di diversi saggi apparsi su “Domus”, “Archis” e “Urbanistica Informazioni”, ha curato, insieme a Sandi Hilal, il libro senza stato una nazione (Marsilio, Venezia 2003).

Sandi Hilal palestinese, nata a Betlemme nel 1973, architetto, svolge attività di ricerca in  “transborder policies for daily life” presso l’università di Trieste. Ha realizzato con Alessandro Petti  il progetto Stateless Nation prodotto dalla Regione toscana- Portofranco – e dalla Biennale di Venezia.  Con e per multiplicity hanno curato e realizzato l’installazione The Road Map, presentata alla Kunst-Werke di Berlino (www.multiplicity.it).

il magazzino parla di arte e conflitto