Dopo quattro edizioni di grande successo
Slam X
per la prima volta va in trasferta a Padova per lo Sherwood Festival.
Programma:
Musicisti:
Max Collini – Offlaga disco Pax
Pierpaolo Capovilla – Teatro degli Orrori
DUTCH (Massima Tackenza)
Max Mbassadò
Frank Nemola
Davide Sospè Tantulli
Rotorvator
Giovanni Truppi
Fumettisti:
Andrea Bruno
Claudio Calia
Moz_aka_OfficinaInfernale
Sara Pavan
Scrittori:
Vincenzo Costantino “Cinaski”
Lorenzo Fe
Marco Philopat
Alberto Prunetti
Andrea Scarabelli
Francesco Targhetta
Lello Voce
Wu Ming 3
Alessandro Burbank
1 € può bastareApertura cancelli ore 19.00
Ho cominciato dal lavoro. Ho scritto il mio primo racconto
attingendo alla mia esperienza come lavoratore in una pizzeria. Volevo
raccontare il lavoro vivo perché non avevo altro da cui cominciare. Di
che dovevo parlare, di musica classica? Quello era il mio mondo. E
all’inizio volevo scrivere per vendicarmi dei miei datori di lavoro. La
scrittura doveva essere un modo per colpire i padroni. Col tempo ho
capito che si poteva scrivere “non per vendetta ma per mettere radici”.
Perché mettere radici è un modo per picchiare più duro.
Alberto Prunetti, autore di “Amianto” 2012 Agenzia X
Slam X viene organizzato dal 2009 nel centro sociale Cox 18 di Milano. Ideato da Agenzia X è un festival crossover che porta sullo stesso palco scrittori e musicisti, fumettisti e attori, con performance veloci di dieci minuti ciascuna e con i cambi palco intervallati da un dj.
L’idea
è quella di portare un’importante iniziativa culturale in un contesto
da festival rock, liberandola da qualsiasi stereotipo.
Comunicato:
Slam X
La rivoluzione degli ingranaggi
Le rotative sono bloccate, le edicole vendono solo plastica
cinese, gli smartphone riempiono le giornate ma non squillano più. I
giovani tornano a casa dai genitori, i vecchi chiedono asilo ai figli, i
disoccupati non riescono a dormire.
La dignità del lavoro è una
favola della buonanotte che non funziona più, la paranoia governa ogni
nostra azione, non ci sono strumenti per immaginare una via d’uscita.
Siamo meccanismi fuori uso, sfruttati anche sul non-lavoro.
Peggio
ancora, ognuno di noi attribuisce il proprio fallimento a cause
personali senza rendersi conto, schiacciato dalla vergogna, di essere
nella stessa condizione di tutti gli altri. Anche gli ingranaggi del
lavoro culturale sono immobili, abbandonati dall’incuria, inceppati
dalla ruggine. Le poche idee che circolano vanno ad alimentare un
presente statico, più inafferrabile delle nuvole Wi-fi. Sono più pesanti
i pochi spiccioli che ci sono rimasti in tasca, dei miliardi di debiti
che ci siamo procurati non si sa come.
Eppure mai come adesso chi sta in alto non riesce più comandare come
prima, chi sta in basso non obbedisce come una volta e chi sta al centro
tende verso il basso. In questa fase ogni nostro gesto potrebbe
diventare decisivo per iniziare a camminare insieme e riconoscerci l’un
l’altro.
Come gli ingranaggi di una macchina dismessa, avremmo
bisogno di un’abbondante dose di lubrificante per rimetterci in
movimento, almeno un po’ d’olio per motori o qualche genere di unguento
che ci permetta di sopportare gli attriti delle incrostazioni.
Il
lavoro culturale, se riesce a mettere radici lontano dai padroni, è
capace di esercitare una pressione critica costante, stimolare l’impegno
in ambito sociale, elaborare risposte adeguate. In breve è
potenzialmente in grado di produrre unguenti. Purtroppo non basta un
libro, una canzone, un disegno o un atto performativo per sbloccare le
ruote dentate del ragionamento, è necessario costruire spazi di
riflessioni comuni sulle responsabilità del ruolo dei diversi autori.
Solo in questo modo il lavoro culturale può tornare a legarsi alla
ricerca di nuove rivoluzioni degli ingranaggi mentali, una ricerca che
non sia più al servizio di un modello di riferimento arrugginito e privo
di qualsiasi moto.
Per questo Agenzia X invita scrittori, musicisti e artisti per una giornata di confronto serrato, all’interno di un festival che tenta da sempre di mettere in relazione tutte le componenti più critiche della nostra società.