La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio, domani mattina una delegazione di un centinaio di persone potrà partire per la striscia di Gaza per portare gli aiuti internazionali.
E’ stata un'altra giornata di mobilitazione per gli attivisti della GazaFreedomMarch fra presidi e sit-in ai consolati e alle ambasciate dei vari paesi occidentali; il pomeriggio, poi, tutti i partecipanti si sono ritrovati sotto la sede del sindacato dei giornalisti egiziani per denunciare il clima di pressione messo in atto dal governo del Cairo. Giunta la notizia della possibilità che ad un piccola delegazione venga fatto raggiungere il valico con la striscia di Gaza gli attivisti si stanno prodigando nell’organizzazione del convoglio ma anche nel trovare tutte le maniere per denunciare quanto successo in queste giornate al Cairo.
Questo infatti pare il dato politico più evidente di tutta la vicenda; la chiusura della striscia non può essere più un esclusiva colpa e responsabilità delle politiche economiche e militari dello stato di Israele, ma stà trovando un valido alleato nei comportamenti e nei dinieghi verso le delegazioni straniere messe in atto dal governo egiziano. Una scelta di campo ormai evidente.