Vicenza - Fiaccolata No dal Molin il 16 gennaio

4 anni a difendere la nostra terra, le nostre risorse, il nostro futuro

11 / 1 / 2011

Domenica 16 gennaio ore 18.30

Fiaccolata con concentramento in Piazza Castello

Vogliamo verità per Vicenza

Vogliamo il Parco della Pace ai vicentini

1 novembre 2010; 16 novembre 2010; 23 dicembre 2010: sono le date della paura e dell’incredulità, i giorni nei quali, dopo alcune ore di pioggia, l’acqua ha invaso o sfiorato migliaia di case, rompendo gli argini e allagando cantine, strade, campi, luoghi di vita e di lavoro.

E’ evidente che questa situazione è stata provocata dalla cementificazione del territorio e dalle costruzioni che hanno invaso ogni angolo del nostro paesaggio; eppure, paradossalmente, l’unica risposta che arriva da quanti governano il territorio è la necessità di costruire ancora, realizzando casse di laminazione e bacini nei quali accogliere l’acqua di troppo. Nessuna parola, invece, viene spesa per individuare le possibili cause e, se necessario, rimuoverle.

Ancora una volta, Vicenza non sembra essere la città della trasparenza; si era iniziato col poco credibile processo alle nutrie, che avrebbero distrutto gli argini provocando il disastro, per passare ad argomentazioni via via più fumose che ancora non hanno spiegato le ragioni dell’alluvione e dei successivi bis più volte sfiorati. E così Vicenza è passata dal fango reale alla palude delle idee, scontrandosi con una babele di dichiarazioni che non spiegano nulla e, il più delle volte, nascondono il dato reale di quanto sta avvenendo al nostro territorio.

La stessa palude nel quale sembra essere sprofondato il Parco della Pace, dichiarato come cosa fatta ai primi di luglio, ma a oggi ancora circondato da un recinto che lo sospende nel nulla, lasciando aperta ogni possibilità per il futuro; tanto che il Cipe, lo scorso ottobre, non ha modificato la destinazione dei finanziamenti programmati per la rototraslazione della pista, che pure dovrebbe essere già entrata nei libri di storia per far posto ad alberi e spazi di socialità.

Ecco perché il 16 gennaio, a 4 anni dal via libera del governo alla nuova base statunitense, si torna in piazza. Una data simbolica, che rappresenta per tante e tanti la dignità di Vicenza che in quella serata gelida del 2007 scese in piazza, occupò i binari della stazione, dichiarò la propria voglia di non subire in silenzio. E iniziò un lungo cammino che ci ha portato fin qui. Oggi come allora, scendere in piazza significa rivendicare la propria dignità: che è fatta di conoscenza – quella che si vorrebbe negare sulle cause dell’alluvione – e di spazi da conquistare, come il Parco della Pace. Verità per Vicenza: è l’argine più solido che possiamo costruire.

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No dal Molin - Appello per il 16 gennaio