Vicenza - No dal Molin, Lettera Aperta verso il 16 gennaio

11 / 1 / 2011

Quel 16 gennaio di quattro anni fa nessuno di noi, ne siamo convinti, avrebbe pensato di ritrovarsi nel 2011 ad affrontare ancora la questione Dal Molin. Evidentemente, la Storia ha un percorso autonomo, che spesso ci coglie alla sprovvista, sorprendendoci e costringendoci a interrogarci quotidianamente, non dando mai nulla per scontato.

Il 16 gennaio è una data importante per Vicenza. Come dimenticare quelle migliaia di persone che, come un fiume in piena, inondavano le strade del centro nel 2007? L’indignazione si era mescolata ad una sacrosanta rivendicazione di dignità, portando donne e uomini di ogni età, estrazione sociale, pensiero politico, ad occupare i binari della stazione. Chi l’avrebbe mai detto?

Eccoci ancora qui, invece. I problemi, le criticità che abbiamo cercato di indagare e disvelare in questo lungo periodo di tempo, non sono magicamente sparite. Avevamo sempre detto che il nostro territorio, le sue risorse, assieme alla comunità di donne e uomini che avevano deciso di difenderli, erano un bene comune, e non abbiamo cambiato certamente idea.

In questi anni abbiamo misurato sul campo, e visto con i nostri occhi, la disparità delle forze in campo nella vicenda Dal Molin. Non serviva certo Wikileaks per scoprire le malefatte dei governanti. Lo abbiamo sempre denunciato, ora arrivano anche le conferme “ufficiali”. Da un lato la Superpotenza statunitense, l’Unione Europea, la Nato, il governo italiano, la regione, la provincia, il comune, i grandi interessi economici, dall’altra noi. Se dimentichiamo questo non sapremo dare la giusta importanza a tutto ciò che si è fatto in tutti questi anni.

Giusto per fare un esempio, il Parco della Pace. Ci ricordiamo tutti quando vennero alla luce i primi progetti che prevedevano il passaggio dell’intero perimetro del Dal Molin all’esercito Usa, e se oggi questa prospettiva è cambiata, sottraendo spazio alla base militare per destinarlo ad un uso pubblico, è grazie alla mobilitazione dei vicentini. Nessuno potrà mai cancellare la voglia di partecipare, di essere protagonisti e pienamente cittadini, di quei 24.000 che si misero in fila ai gazebi della Consultazione Autogestita. Il Parco della Pace deve essere consegnato al più presto alla comunità vicentina, e su questo dobbiamo pretendere verità e giustizia, consapevoli del fatto che nessuno ci regalerà nulla.

Così come dobbiamo rivendicare, con maggior forza di prima, verità e giustizia rispetto a quanto sta accadendo al nostro territorio. Abbiamo il diritto di sapere come mai eventi catastrofici si ripetono con sempre maggior frequenza, abbiamo diritto di sapere di chi sono le responsabilità del dissesto idrogeologico ormai evidente a tutti. Scusateci, ma in tutto questo abbiamo anche il diritto di sapere quali danni alla falda sta producendo la posa di migliaia di pali conficcati nel terreno del Dal Molin. Non si può far finta di niente solo perché il cantiere della base Usa avanza.

Questa città, questo territorio ha visto sorgere e radicarsi un movimento che ha reclamato democrazia reale, che ha rielaborato il linguaggio della politica, che ha rivendicato trasparenza e protagonismo. Queste aspirazioni, che hanno finito addirittura con l’incidere sulle elezioni locali, contribuendo al cambio di governo cittadino, oggi non si sono sopite. Nulla sarà come prima, si diceva, ma sta ancora una volta a noi mantenere aperti gli spazi di democrazia, evitando un brusco ritorno ad un passato che abbiamo voluto collettivamente cancellare. Ci siamo sempre battuti contro la separatezza tra palazzo e società reale, e governare la città oggi significa misurarsi con questa nuova sensibilità e consapevolezza dei cittadini, sicuramente più attenti alla gestione della cosa pubblica. Per questo da Variati e da questa maggioranza, di cui uno dei punti qualificanti del proprio programma era la contrarietà al Dal Molin e la necessaria tutela degli interessi del territorio e della comunità, vogliamo avere trasparenza, verità e giustizia.

Per questo oggi proponiamo a tutte e tutti voi di dare vita assieme ad una grande fiaccolata, proprio il prossimo 16 gennaio, che riattraversi le vie del centro. Non una ricorrenza funebre, quelle vanno bene per chi non ha più niente da dire. Al contrario, un ritrovarsi dei vicentini pacifico e ricco di contenuti, pieno di quella stessa dignità e orgoglio che avevamo inaspettatamente incrociato quattro anni fa, capace di far sentire ancora forte la propria voce, tutt’altro che sconfitta. Siamo convinti che Vicenza darà una risposta forte, perché forti sono le motivazioni e le passioni che l’hanno fatta crescere e cambiare in questi anni duri ma sicuramente straordinari. Mescoliamoci tutti assieme, ancora una volta, per la nostra città e per il nostro futuro.

MARTEDì 11 GENNAIO ore 21.00 ASSEMBLEA STRAORDINARIA al Presidio per organizzare la fiaccolata

DOMENICA 16 GENNAIO ore 18.30 FIACCOLATA partenza da Piazza Castello