Finanza o democrazia?

Venezia: verso l’Europa dei diritti e del movimenti

Un convegno per un nuovo patto costituente tra cittadini e cittadini.

23 / 5 / 2013

Venezia, e non a caso. La città lagunare, storico “ponte” mediterraneo di scambi tra oriente ed occidente, tra settentrione e meridione, sarà la sede del convegno internazionale di due giorni “L’Europa oltre l’Europa”, che si svolgerà venerdì 24 e sabato 25 maggio. In allegato, potete scaricare il ricco programma della manifestazione che, proprio per dare una idea della varietà delle discussioni prevsite, si terrà sia in sedi istituzionali come le sale messe a disposizione dallo Iuav o dal Comune di Venezia, quanto in spazi autogestiti come il Sale Docks. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Ca’ Farsetti. 

Perché un convegno sull’Europa? 

Perché, si legge nel documento di presentazione dell’incontro, “tre anni ininterrotti di politiche di austerity hanno profondamente modificato la costituzione materiale dell’Unione Europea. Il processo di integrazione economica e finanziaria appare oggi guidato da poteri economici e politici estranei alla stessa cornice istituzionale dei Trattati. La fase costituente dall’alto che stiamo subendo si sta dimostrando post- e anti- democratica. Tanto più che ciò si verifica nel contesto di una gestione della crisi finanziaria ed economica che sta impoverendo drammaticamente il continente e allargando la forbice delle diseguaglianze sociali ai danni di molti”. 

Il seminario è stato organizzato da Global Project e da European Alternatives e si inserisce in un percorso che continuerà in Germania, a Francoforte, con Occupy Frankfurt, e in Grecia, ad Atene, con Alter Summit. 

“Quando abbiamo lanciato la proposta di questo incontro sull’Europa - spiega Vilma Mazza, direttrice di Global Project- non ci aspettavamo una risposta così entusiastica. Lo stesso numero dei relatori, provenienti non solo da pressoché tutti i paesi europei ma anche dall’area mediterranea e dall’est, e che supera la quarantina, è un dato che la dice lunga sulle dimensioni di questa ‘due giorni’ di incontri. Tra loro ci sono esperti, amministratori locali, rappresentanti di movimenti. Tre categorie che difficilmente troviamo all’interno della stessa sala di convegno ma che, proprio per questo, abbiamo voluto far incontrare. In questa Europa arroccata dietro alle decisioni della troika e dove gli spazi di democrazia si restringono sempre di più, riteniamo che sia necessario costruire una azione multipla e pensare ad un linguaggio condiviso per poter incamminarci verso un deciso cambiamento di rotta”.

“Come Comune siamo molto interessati a questo convegno e, in generale, a questo tipo di percorsi che intrecciano esperienze di base e ed esperienze amministrative  - commenta Gianfranco Bettin, assessore all’Ambiente del Comune di Venezia -. L’Europa in cui ci riconosciamo di più è quella dei popoli e delle città, che poi costituiscono la vera radice dell’Europa. Due dimensioni che oggi sono entrate in crisi e poste sotto continuo attacco dal quell’Europa che prevale in questo momento, che è soprattutto quella delle oligarchie finanziarie. Oggi i popoli soffrono le politiche del rigore e le città sono il fulcro della leva con cui vengono applicate tali politiche nel welfare e nei beni comuni. Beni sotto continua pressione per essere ceduti e, con loro, cedere anche sovranità. L’affacciarsi di una diversa idea di Europa, in grado di produrre tanto pratiche amministrative quanto pratiche di conflitto capaci di opporsi a quanto avviene, è, per noi tutti, non soltanto importante ma addirittura vitale”. 

Marco Baravalle di Sale Docks osserva come il convegno internazionale comprenda “un focus interessante sull’Europa dell’est e su Paesi di cui si parla poco, pur se negli ultimi anni sono stati al centro di politiche e di vicende contraddittorie come governance identitarie, euroscettiche e di estrema destra, ma anche di movimenti che si sono opposti a queste derive e dei quali sappiamo molto poco”. 

“L’Europa oltre l’Europa - conclude Baravalle - sarà un appuntamento che ha come obiettivo essenziale quello di ridefinire che cosa intendiamo oggi con ‘Europa’, sia per trovare un linguaggio comune come ha detto Vilma Mazza che per costruire insieme pratiche amministrative e di movimento, come ha spiegato l’assessore Bettin. Oggi l’Europa è solo quella della troika e dell’austerity. È una Europa che non risponde democraticamente ai bisogni dei suoi cittadini, una Europa delle decisioni prese dall’alto col baricentro chiuso dentro le cassaforti dei gruppi finanziari. Durante il convegno, cercheremo di definire una Europa diversa, un’Europa dei diritti e dei movimenti sociali. Una Europa che abbia un centro di gravità mobile, pronto a spostarsi ad est o a sud, verso quello che non ha caso è stato chiamato l’Euromediterraneo”. 

Perché, proprio come per il mondo, anche un’altra Europa è non solo possibile ma anche necessaria.