Le
elezioni sono finite e nonostante la supposta diversità impedisce
agli attuali partiti di formare un Governo un aspetto in comune lo
hanno tutti: il totale e completo disinteresse per la Scuola. Ancora
una volta nel dibattito elettorale è mancato completamente questo
tema mentre in tutta Italia le manifestazioni continuano. Là dove i
Governi demoliscono la Scuola Pubblica, rimuovono finanziamenti e
ritardano il rinnovamento ancora una volta sentiamo forte la
necessità di scendere in piazza.
Anno dopo anno le manifestazioni
studentesche si susseguono e ad ogni autunno, ma non solo. Riesplodo
sempre con maggior determinazione, sintomo di un male ormai sotto gli
occhi di tutti. Per questo siamo tornati nella strade contro la
situazione indecente degli edifici scolastici e il completo abbandono
anche delle più basilari norme di sicurezza. Una situazione che
accomuna tutti gli studenti che dalle più varie città d'Italia
hanno scelto oggi di manifestare e che ogni giorno vedono entrando in
classe crepe, muri scrostati e tetti pericolanti. Ripartiamo da
questo tema poichè pur non essendo l'unico dei tanti problemi della
Scuola italiana è forse il più evidente e basilare: con che
coraggio si può dialogare con delle Istituzioni su didattica e
rinnovamento quando siamo ancora al punto in cui le richieste sono le
basilari norme di sicurezza?
Eravamo
più di un centinaio, nonostante la pioggia, e abbiamo attraversato
le vie del centro urlando il nostro dissenso. Ancora una volta
scortati da un numero sproporzionato di poliziotti, tanto attenti da
perdersi spesso e doverci ricorrere in scooter, anche in contromano, con scatti leonini
per riuscirci a star dietro in un semplice corteo.
Abbiamo attraversato tutta la città affrontando numerosi temi (oltre
ovviamente a quello dell'edilizia che era il punto centrale della giornata)
in alcuni punti "caldi" come la regione, dove si è parlato
dei tagli alla scuola e dei contributi volontari o di equitalia. Ad
uno stand della lega nord abbiamo fatto risuonare forte il nostro
dissenso e la nostra avversità. Arrivati davanti al comune abbiamo
attaccato alle mura dello stesso numerose foto che ritraevano le
parti piu pericolanti e danneggite delle loro scuole, foto che i
ragazzi già da anni stanno raccogliendo e che negli ultimi mesi
abbiamo messo anche su internet insieme a studenti di molte altre
città del nord est.
Successivamente, il corteo ha chiesto di poter
entrare per parlare con il sindaco, possibilità negata da digos e
polizia che hanno sbarrato le porte del comune, mentre alcuni studenti parlavano con la vice sindaco che era stata fermata nella piazza antistante il comune.
A quel punto,
stanchi di non avere ancora delle risposte sulla situazione scuole,
abbiamo deciso di praticare la surrealtà kafkiana della nostra
realtà di studenti, e abbiamo optato per l'assurdo: improvvisamente
ci siamo allontanati dalla piazza dirigendoci verso una fermata
dell'autobus poco distante, mentre poliziotti e agenti della digos,
non capendo le nostre intenzioni e preoccupandosi per un
fantasioso e immaginario attacco a chissà quale struttura cittadina,
hanno messo in allerta tutte le esagerate forze in campo.
Poliziotti e agenti vari si sono messi a correre all'impazzata verso
mete ignote anche a loro stessi,altri insieme a funzionari della
digos ci hanno rincorso, mentre camionette, auto e moto della polizia hanno
iniziato a sfrecciare per le vie senza sapere dove andare. Gli
studenti invece sono saliti tutti insieme su un autobus (sul quale
sono saliti anche 2 agenti in allerta) , prontamente inseguiti e
scortati da una camionetta e 2 motociclette.
Scesi dopo poche
fermate, per dare qualcosa da fare a tutte le forze messe in campo
inutilmente per un semplice corteo, siamo partiti in un altro corteo
spontaneo finale,gioioso e tranquillo,che ci ha condotti a fare
colazione tutti insieme riflettendo sulla mattinata. Fuori dal bar
ovviamente macchine e agenti per controllare qualsiasi atteggiamento
sospetto di un gruppo di ragazzi che, per quanto folto, semplicemente
si prendeva un caffè piu che meritato dopo il corteo appena
svolto.
Ancora una volta oggi abbiamo dimostrato che per quanto
l'Istruzione venga denigrata e svalutata finchè non ci saranno delle
condizioni degne le piazze continueranno a riempirsi di studenti, a
riempirsi di persone decise e determinate a combattere per il loro
futuro.