In centinaia in piazza a Padova contro il carovita e per la giustizia sociale e ambientale

4 / 12 / 2021

Centinaia di persone hanno risposto all’appello regionale lanciato da Adl Cobas e altri sindacati di base, partecipando alla manifestazione contro il carovita e per la giustizia sociale e ambientale, che si è tenuta a Padova questo pomeriggio (sabato 4 dicembre). Oltre ai sindacati di base e a una vasta composizione di lavoratrici e lavoratori – soprattutto migranti – c’erano centri sociali, collettivi studenteschi, il movimento climatico Rise Up 4 Climate Justice e altre forze politiche.

L’intreccio tra lotte sociali e lotte ambientali, tra dimensione produttiva e riproduttiva è stato il tratto saliente della manifestazione, animata da molti interventi che hanno affrontato il tema dell’aumento dei prezzi di utenze e beni di consumo come effetto dell’ennesima ristrutturazione capitalista che tenderà a divaricare ancora di più la forbice delle diseguaglianze.

L’intervento di apertura di Luca Dall’Agnol, di Adl Padova-Bassa Padovana, punta il dito contro l’ultima manovra finanziaria varata dal governo Draghi, che «dietro la maschera di una riforma fiscale nasconde misure che fanno gli interessi delle classi padronali e più abbienti». La fine del blocco dei licenziamenti va di pari passo con l’aumento del lavoro precario, della disoccupazione e di un generale degrado delle condizioni all’interno dei luoghi di lavoro: «in questo scenario bisogna rimetterci in marcia insieme per chiedere un salario minimo, un reddito garantito e una qualità della vita migliore per tutti e tutte».

«L’aumento del prezzo delle bollette, del carburante e dei generi alimentari è un chiaro segnale che a livello internazionale sia in atto una grande speculazione economica e finanziaria che vuole scaricare verso il basso il prezzo della crisi e della transizione energetica», dice Sergio Zulian, dell’Adl di Treviso. Oltre alle manifestazioni è importante trovare il modo di aprire vertenze sociali su queste tematiche, che diano continuità ai percorsi di lotta e creino legami sociali tra chi in questa fase sta vivendo una condizione di estrema sofferenza sociale, anche nel “ricco” Nord-Est.

Tra gli interventi anche quello di Rise Up 4 Climate Justice, che proprio poco prima della Pre Cop di Milano aveva già portato in piazza il tema del rincaro delle bollette contestando la visione del governo italiano, e in particolare del ministro Cingolani, che strumentalizza la necessità di una transizione energetica per mantenere inalterati i rapporti tra i responsabili della crisi climatica e chi ne subisce solo le conseguenze. Rise Up 4 Climate Hustice ha inoltre invitato la piazza a partecipare al Venice Climate Meeting che si svolgerà i prossimi 11 e 12 dicembre e che tratterà anche queste tematiche.

Tra le altre tematiche toccate nel corso del corteo anche quella della salute e della necessità di un’inversione di tendenza in ambito socio-sanitario che rompa la dicotomia tra  “pro-vax” e “no-vax” che da mesi sta inquinando il dibattito pubblico e deresponsabilizza le istituzioni nazionali e regionali rispetto alle scelte che si continuano a fare sia sulla gestione della pandemia che, in generale, sugli aspetti che riguardano la sanità, che non si è mai svincolata dagli interessi economici e dalle logiche del mercato.

Il corteo si è concluso sotto la Prefettura, dove sono intervenute lavoratrici e lavoratori di vari settori, che hanno socializzato le tante vertenze in atto a livello territoriale e nazionale - da Dhl a Grafica Veneta passando per Alì -facendo proprio uno degli slogan simbolo delle lotte della logistica “tocca uno, tocca tutti”.