C’erano anche sei trevigiani nel corteo che nel novembre scorso, durante
la grande manifestazione studentesca contro la riforma Gelmini, tentò
di forzare l’ingresso del Senato. Sono ragazzi tra i 20 e i 25 anni
legati al movimento autonomo che fa riferimento all’ex centro sociale
Ubik Lab. Gli investigatori della Questura di Treviso sono arrivati a
loro passando al setaccio i filmati delle videocamere a circuito chiuso
poste a sorveglianza di Palazzo Madama, ma anche visionando le riprese
delle televisioni, dei reporter free-lance e degli stessi studenti che
partecipavano alla manifestazione.
I ragazzi sono stati facilmente
riconosciuti dagli uomini della Digos perchè già noti alle forze
dell’ordine, e in particolar modo agli uomini della divisione
investigazioni. «E’ un ridotto gruppo di violenti - ha spiegato infatti
il questore Carmine Damiano - che conosciamo per aver preso parte anche
all’attacco contro il corteo Cgil del maggio 2009 (finito con i
tafferigli a Ponte San Martino) e al tentativo di entrare a Ca’Tron
durante il G8». L’assalto al Senato è avvenuto il 24 novembre ad opera
di alcune centinaia di giovani armati di caschi, scudi di gommapiuma e
uova. Si erano staccati dalla manifestazione principale puntando al
Senato dove erano in discussione argomenti chiave per la tenuta del
governo. Nella stessa giornata, sempre ad opera di gruppi autonomi
slegati dal movimento studentesco, Roma registro scontri e numerosi
gravissimi danneggiamenti. Ora a decidere sulle sorti dei sei trevigiani
sarà la Procura di Roma cui è affidata l’inchiesta sui tafferugli nella
capitale.
LA RIVOLTA ANTI GELMINI
Identificati 6 no-global trevigiani protagonisti del «blitz» al Senato
21 / 2 / 2011
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