I movimenti sociali per una Europa dei popoli e dei diritti

Cronaca conclusiva del convegno. Dall’Est all’Euromediterraneo: incontri senza confini.

25 / 5 / 2013

Dopo la vetrina istituzionale di Ca’ Farsetti, il convegno l’Europa oltre l’Europa organizzato da Global Project e European Alternatives si sposta alle Zattere, all’interno degli antichi magazzini del sale della repubblica serenissima, negli spazi gestiti da Sale Docks. Stavolta tocca ai movimenti e ai loro portavoce gestire la maratona di interventi conclusivi che durerà tutto il pomeriggio sino a sera in una lunga e partecipata assemblea. All’incirca una trentina i relatori che si alternano ai microfoni dopo l’introduzione di Omeyya Seddik, ricercatore tunisino e protagonista della Primavera di Tunisi. Provengono da tutta Europa: dalla Spagna alla Gran Bretagna, dalla Grecia alla Romania, senza trascurare le tante realtà di lotta per la democrazia e i beni comuni e contro le grandi opere attive nel nostro Paese. Il bilancio e il racconto delle varie mobilitazioni, lascia presto spazio alla preparazione dei prossimi appuntamenti come l’Alter Summit di Atene sabato e domenica 8 e 9 giugno, o Occupy Frankfurt in programma nel prossimo fine settimana.

Il passaggio di tre enormi navi da crociera proprio davanti alla fondamenta dove si apre il portone di Sale Docks - uno “spettacolo” che non ha mancato di lasciare esterrefatti gli ospiti stranieri - ha commentato meglio di tanti discorsi l’invito di Tommaso Cacciari del Morion a partecipare all’imminente “tre giorni” in difesa della laguna di Venezia, in programma da venerdì 7 a domenica 9 giugno. “Come abbiamo verificato anche al recente Social Forum di Tunisi, in cui sono stati discussi molti casi simili, questo sistema economico predatorio usa la politica delle grandi opere, portata avanti nel nome di un interesse generale che alla fin fine si riduce all’interesse di pochi privati, per devastare il territorio e impossessarsi dei beni comuni. 

Anche la laguna per noi veneziani è un bene comune e anche noi abbiamo le nostre grandi opere devastatrici. Una di queste sono quei mostri galleggianti che avete visto passare qui davanti e che distruggono l’ambiente lagunare, la città d’acqua e compromettono la nostra salute a vantaggio esclusivo degli interessi delle multinazionali del turismo. Per dire no alle grandi navi e per difendere Venezia e la sua laguna, e per ribadire che ambiente e salute non sono merci da cui trarre guadagno, invitiamo tutti a partecipare al queste giornate di lotta”. La nuova Europa comincia anche da qui.

L'Europa oltre l'Europa 1°parte

L'Europa oltre l'Europa 2° parte

L'Europa oltre l'Europa 3° parte