La fotografia e la pittura hanno un diverso rapporto con l’ambiente che
ci circonda: la prima può riprodurlo esattamente, la seconda lo imita o
addirittura sceglie altri territori, quelli dell’immaginario,
della trasformazione del reale in simbolico, della pura astrazione
dalle forme, della semantica del colore. Ma cosa succede quando il
fotografo sceglie di seguire, almeno in parte, il pensiero pittorico? La
risposta ci arriva da queste immagini di Pino Ninfa, nelle quali
emergono in filigrana diverse suggestioni provenienti dal mondo della
pittura, che indirizzano la sua ricerca verso una concezione
dell’immagine assolutamente singolare e poetica. Proprio l’ultimo
aspetto, lo porta a trasformare lo scatto in azione artistica, in poesia
visiva, persino quando la fotografia è pensata come un prezioso
documento di costume. In sostanza, dagli scatti riceviamo un racconto
generale coniugato alla storia personale dell’autore, alla sua
sensibilità, che diventano la guida interiore di un intreccio narrativo
in cui le storie degli altri passano attraverso il filtro di una visone
esterna, di una soggettività di pensiero che, appunto, è particolarmente
legata al mondo della pittura. Non stupisce così di incontrare la
memoria di Caravaggio nell’uso della luce, che rende nobili e maestose
povere case e miseri sobborghi, o il gusto per le scene di vita
quotidiana così vicino al realismo ottocentesco. E colpisce anche
l’astrazione di alcuni scatti chiaramente legati all’idea cromatica
della pittura di Rothko, nel quale il reale svanisce pur essendo
minuziosamente evidenziato. Fotografia e pittura, racconto e poesia,
oggettivo e soggettivo trovano dunque un loro incontro nel lavoro di
Pino Ninfa, ricordandoci che la fotografia è un’autentica arte visiva.
Maurizio Franco
Ogni viaggio è un tentativo di approdo, un salire e scendere da qualche
parte, un volgere lo sguardo e a volte trovare una storia che ti viene
incontro per essere catturata o si allontana perché non hai energie
giuste per affrontarla.
Incontri tra i quali preferisco quelli
silenziosi dove uno sguardo incontra un altro senza bisogno di parole,
dove si sente il passare del tempo furtivo lungo il tramonto delle
township, dove al calar della sera le ombre sono le compagne preferite
delle luci delle case.
E allora il suono del vento di insidia
attraverso le baracche, interrotto qui e là da musiche assordanti e da
televisori squillanti. Le persone si aggirano fra le case avvolte da un
nero che le rende silouette contro un cielo dal blu infinito, dove il
giorno lascia il posto alla notte.
Storie all’insegna di note misteriose che viaggiano con i ritmi del cuore.
Insieme alle township la città segue il suo ritmo, pare essere avvolta
da una mantra (Capetown) o da una frenesia simile al free jazz
(Johannesburg).
Io attraverso passando da un estremo all’altro e raccolgo le storie che incontro.
Pino Ninfa
Mostra fotografica di Pino Ninfa
Vicenza- Round About Township, mostra fotografica al Bocciodromo
Dal Lunedì al Sabato dalle 17.00 alle 23.30, al Bocciodromo
21 / 5 / 2012