Sciopero generale in Germania: “Mehr von uns ist besser für alle!”

28 / 3 / 2023

Lunedì 27 marzo la Germania è stata bloccata da uno sciopero generale che ha visto come protagonista in particolare il settore dei trasporti, dai treni, agli autobus, al traffico aereo. Si tratta di uno dei più grandi e importanti scioperi degli ultimi decenni, indetto dal sindacato Ver.di e dal sindacato dei mezzi pubblici Eisenbahn- und Verkehrsgewerkschaft (EVG), e che segue settimane di intensi scioperi dalle poste, alla Deutsche Bahn, nell’istruzione, in particolare nelle città di Monaco e Berlino.

Lo sciopero congiunto nel settore dei trasporti dovrebbe fare pressione prima della terza data di negoziazione per la tornata di contrattazione collettiva nel settore pubblico. Le richieste che i sindacati portano in piazza sono aumento salariale del 10,5 per cento, stipendio per gli apprendisti e per chi sta svolgendo un Dual Studium e durata di 12 mesi dei contratti collettivi.

Le contraddizioni stanno esplodendo infatti anche in Germania. Per il Governo Federale e per i governi regionali non ci sono finanziamenti sufficienti per un adeguamento degli stipendi all’avanzare dell’inflazione, e per una transizione ecologica che guardi al benessere dei lavoratori. Ma allo stesso tempo, si sta preparando un potenziamento di oltre 100 miliardi di euro sulle spese militari e di consegne di armi.

Il settore dei trasporti, in particolare quello ferroviario, sta subendo una grossa crisi del personale, come scrive Jacobin.de in questo articolo. Per quanto riguarda la Deutsche Bahn, in seguito alla privatizzazione in una società per azioni, i tagli del personale sono stati ingenti, tanto che sono stati persi 150 000 dipendenti. Questo processo, così come anche la frammentazione del trasporto regionale con il conseguente aumento della burocrazia e quindi dei costi per i cittadini, non è compatibile con una transizione energetica che dovrebbe guardare al trasporto pubblico come a uno degli elementi fondamentali del cambiamento. “Se non sarà possibile rendere di nuovo economicamente attraenti i posti di lavoro di autobus e treni, lo stop non diventerà l'eccezione ma la regola. Treni e autobus vengono già cancellati ripetutamente perché non c'è abbastanza personale. Questa situazione continuerà a peggiorare se non sarà possibile migliorare le condizioni complessive. “afferma Kristian Loroch, membro del consiglio di contrattazione collettiva di EVG.

La contraddizione è ancora più forte se si pensa al panorama politico in cui si inserisce lo sciopero: un Governo di coalizione (la cosiddetta Ampel-Koalition, coalizione semaforo) che inneggia alla transizione ecologica ma allo stesso tempo evacua Lutzerath e prosegue con l’utilizzo e l’apertura di nuove miniere. Questo sciopero diventa quindi importante anche per dare un connotato politico alle contrattazioni sindacali che seguiranno: si può lottare per un trasporto sociale ed ecologico e una transizione energetica solo schierandosi contro gli interessi del governo e delle aziende. Proprio per questo, anche alcuni nodi locali di Fridays For Future hanno aderito allo sciopero e sono scesi in piazza al fianco dei lavoratori.

La continua diminuzione dei dipendenti ha portato alla riduzione delle tratte, fino al 16%, sono state chiuse e smantellate, così come ad una riduzione importante degli orari, e ad un continuo sovraccarico del personale con conseguenti problemi di salute e peggioramento della qualità di vita.

Questo antagonismo spesso pubblicizzato tra attaccanti e clienti non è nuovo. I cittadini non dovrebbero essere impressionati da questo. I ferrovieri meritano la nostra solidarietà. La narrazione vicina al datore di lavoro è che uno sciopero di vasta portata in aree di rilevanza sistemica incita i cittadini contro gli scioperanti e dovrebbe quindi essere evitato. Ma proprio perché le ferrovie sono così importanti e uno sciopero nazionale potrebbe paralizzare la Repubblica Federale, questa vertenza di lavoro offre una grande opportunità.” si legge su Jacobin.de

Come ha reagito la controparte? Prima dello sciopero, Stefan Kampeter della Confederazione delle associazioni tedesche dei datori di lavoro ha dichiarato: "Chiunque si comporti in questo modo agisce in modo sproporzionato e mette a repentaglio l'accettazione del diritto di sciopero". Markus Jerger dell'Associazione federale delle medie imprese è andato in una direzione simile : "Le aziende e la popolazione non devono essere prese in ostaggio per richieste che non sono opportune nell'attuale situazione economica". Il tentativo di limitare il diritto allo sciopero c’è sicuramente stato; nonostante ciò, secondo le  dichiarazioni dell'EVG, hanno scioperato circa 1000 località in tutta la Germania - più di 35.000 ferrovieri hanno preso parte a questo giorno di sciopero, bloccando gran parte del Paese e soprattutto città come Monaco o regioni come la Nordrhein-Westfalen.

Sicuramente questo sciopero un grande merito lo ha avuto, al di là della partecipazione, ovvero essere stato costruito in totale comunicazione e collaborazione tra due sindacati, i ver.di e l’EVG, collaborazione che rende sicuramenti più forte la parte sindacale al momento dei tavoli di trattative. Come riportavano molti cartelli e slogan ieri, “Mehr von uns ist besser für alle!”. Oltre a questo, ci sembra interessante, anche se embrionale, il tentativo di generalizzare lo sciopero, soprattutto a partire dai movimenti climatici. Stiamo parlando di una situazione molto diversa da quella che sta accadendo in Francia, ma che in qualche modo può incidere negli equilibri europei.