Notre-Dame-Des-Landes - imponente manifestazione contro il progetto di aeroporto e l'esproprio dei terreni

Trentamila manifestanti, centinaia di trattori, migliaia di biciclette hanno bloccato gli accessi alla città di Nantes

9 / 1 / 2016

Sabato 9 gennaio 2016

L'appuntamento lanciato dal coordinamento nazionale dei comitati ambientalisti e di lotta contro le grandi opere era previsto per mezzogiorno, ma la mobilitazione ha fatto convergere migliaia di mezzi e manifestanti già dal mattino per bloccare il traffico del raccordo anulare di Nantes.

Nel pomeriggio collettivi di agricoltori hanno bloccato in modo permanente il ponte Cheviré sull'estuario della Loira in attesa che Hollande ritiri il provvedimento di espulsione delle aziende agricole. 

A Parigi come a Marsiglia, a Strasburgo, a Tolosa, Bordeaux, Rennes e a Lille: in una trentina di città francesi, sono stati organizzati dei presidi simbolici e solidali che rappresentano la storica lotta comune contro i progetti "inutili" che devastano ed espropriano le risorse ambientali.

L' opposizione al progetto dell’ aeroporto di Notre-Dames-des-Landes è composta dai comitati locali e dagli agricoltori, dagli occupanti delle ZAD (Zones à Défendre), dai collettivi di difesa dell' ambiente, dai sindacati (CGT regionale e FNSEA), coltivatori diretti, Conféderation Paysanne, FSU, insegnanti e Solidaires; dai partiti, (Verdi-EELV e Front de gauche), nonché dall'insieme delle organizzazioni politiche della sinistra radicale, anarchiche e dai gruppi cattolici della diocesi di Nantes che seguono l'enciclica del Papa “Laudato sì” del maggio 2015.

All'inizio di gennaio tutte queste realtà hanno chiesto che "il progetto e le sue alternative vengano riesaminate complessivamente attraverso un procedimento trasparente e democratico", e di sospendere ogni procedimento di espulsione degli abitanti della zona interessata, decisione che potrebbe diventare esecutiva il 13 gennaio al Tribunale di Nantes.

Dopo il ricorso respinto lo scorso luglio c'è il rischio di una evacuazione della ZAD. Se gli espropri diventano esecutivi questo darebbe un segnale sia per l'espulsione di circa 500/600 militanti che occupano la ZAD con progetti che riguardano attività agricole e coinvolgono gli abitanti di fattorie, case, capanne o caravan (alcuni di loro hanno un processo il prossimo 27 gennaio), sia per l'inizio dei lavori.  

L'Associazione cittadina intercomunale delle popolazioni coinvolte dal cantiere dell' aeroporto (Acipa), in una lettera pubblica del 21 dicembre 2015, accusa l' amministrazione e i responsabili politici di occultare le informazioni fondamentali e necessarie per valutare l' impatto ambientale, economico e sociale del progetto. Le perizie presentate dai comitati contraddicono quelle eseguite dello Stato, dalla Regione e dalla Direzione generale dell'Aviazione civile, denunciando di fatto un progetto di inutile e costosa distruzione che riguarda non solo la zona interessata dall'aeroporto e i suoi 40mila abitanti, ma anche le aree di accesso con la costruzione di nuove linee TGV.

Nel frattempo il Front National ha appoggiato una petizione di "vicini" con qualche centinaio di firme che chiede l'espulsione della ZAD senza prendere posizione sul progetto. Il primo ministro Valls intende anche lui evacuare la ZAD mentre la ministra dell'ecologia, Ségolène Royal, ostile al progetto, prospetta una nuova perizia ambientale "indipendente" con lo scopo di verificare la possibilità di soluzioni alternative al cantiere, ma scarica ogni responsabilità sul primo ministro che si occupa direttamente del dossier dell'aeroporto.

La prima esigenza di tutto il movimento ambientalista che oggi ha bloccato la città di Nantes è quella che venga rispettata la decisione "democratica", l'unica vera emergenza in questo momento in questo paese.