Ancora incerti i motivi dell'epidemia

Messico - Un fine settimana tra paure e incertezze

I silenzi del governano non convincono i messicani

26 / 4 / 2009

Inizia con brevi agenzie di stampa, il venerdì 23 aprile, a circolare in tutto il paese la notizia che dietro la morte di una ventina di persone ci sarebbe qualcosa di strano.
Le prime dichiarazioni ufficiali si affrettano a minimizzare la notizia affermando che non si può parlare di una epidemia.

Alla fine della giornata le agenzie di stampa battono la notizia della decisione, come mezzo preventivo di fronte all’epidemia di influenza, del Governo Federale di sospendere le attività scolastiche in tutta l’area urbana dello stato del Messico.

Di fronte all’alternarsi di rassicurazioni e preoccupazioni, accompagnate da una generale disinformazione puntuale, giustamente i messicani iniziano a domandarsi quale sia l’entità e la gravità della situazione. (vai all'editoriale della Jornada)

Nel fine settimana le notizie si accavallano.
Dopo vari tentennamenti le autorità riconoscono che è in corso un epidemia di influenza nella quale si identifica un nuovo virus proveniente dai maiali ma ora in grado di passare il contagio tra uomo e uomo.

Le autorità confermano il crescere del numero dei morti e parlano della necessità di imporre lo “stato d’emergenza” per 10 giorni.

L’allarme si sposta con la dichiarazione dell’Organizzazione della sanità a livello internazionale.
Mentre la popolazione si chiude in casa il Governo vara una serie di misure che danno alla Ssa (Secretaría de Salud ) delle facoltà straordinarie che includono la facoltà di isolare persone infette o presunti portatori, di entrare in ogni tipo di locale o abitazione on il fine di controllare l’epidemia e di ispezionare i potenziali portatori del virus.
Vedi le misure del governo

Il modo nel quale il Governo Calderon tratta tutta la vicenda non convince.
Iniziano ad essere sempre maggiori le domande di chiarezza e trasparenza sulla situazione come si evidenzia nell’editoriale della Jornada di domenica 26 aprile.

Dopo un fine settimana di paura e apprensione il Messico si appresta ad iniziare la nuova settimana con più dubbi e domande che non certezze sulla nuova emergenza che tocca un paese già devastato dalla crisi economica, dove conflitti e contraddizioni sociali si fanno sempre più evidenti ed in cui la militarizzazione dell’intera società dentro la dimensione della cosiddetta “guerra al narcotraffico” è sempre più pesante.

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La Jornada

A cura Associazione Ya Basta