Francia - La guerra di Israele si esporta anche a Parigi

Domenica 13 luglio decine di migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni di Parigi, Marsiglia, Lille, Bordeaux e di molte altre città, in solidarietà alla popolazione palestinese dopo la settimana di bombardamenti su Gaza.

15 / 7 / 2014

L'appello per denunciare il massacro degli abitanti di Gaza è partito dal Nuovo Partito Anticapitalista (NPA); l' appuntamento a Parigi era alle 15 a Barbès, zona popolare a nord-est, per poi 'scendere' in Place de la Bastille.

Un corteo di 30 mila persone, tra cui moltissimi giovani e moltissime donne, è sfilato senza problemi e si è concluso verso le 18 nel cuore storico della capitale quando alcuni gruppi di militanti in sostegno di Hamas e della Jjihad hanno deciso di avvicinarsi a due delle sinagoghe che affiancavano il percorso, nel 4° e nell'11° arrondissement. Il perimetro delle sinagoghe era protetto dai CRS, corpo speciale antisommossa a cui si sono affiancati membri della LDJ, Lega ebraica di difesa, destra radicale pro-israeliana.

Assalti e lanci di pietre con scontri, cariche e tiro di lacrimogeni in due zone urbane frequentatissime soprattutto la domenica che segue shabbat.

Davanti alle sinagoghe parigine, il 14 luglio, festa nazionale francese, è blindato.

In questa grande métropoli europea, il clima si riscalda in concomitanza di ogni offensiva israeliana nei territori palestinesi, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza.

In Francia, prendere di mira luoghi di culto, sia moschee che sinagoghe o cimiteri, è l' inevitabile segnale di una rivendicazione identitaria e religiosa, l'antisemitismo, come l'islamofobia su altro versante, si dichiarano in tutta la loro abnorme logica di conflitto dall'inizio della seconda Intifada.

Questi fatti sono ormai diventati pretesto per chiedere il divieto di manifestare contro l'occupazione e guerra in Palestina.