Lido di Venezia - Spiaggia di GlobalBeach
11.15 di un afoso martedì mattina. Apriti Sesamo: e i cancelli di GlobalBeach si riaprono. La spiaggia deserta ed abbondanta. Così come nel 2004. Quando centinaia di persone avevano deciso di sistemarla e renderla agibile. Un successo. Le edizioni di GlobalBeach si sono susseguite negli anni: denunciando uno spazio (del demanio militare) lasciato al degrado, segnalando la presenza di amianto, organizzando un campeggio, concerti, proieizioni, incontri, dibattiti contro la speculazione e per il riutilizzo collettivo di uno spazio come quello della spiaggia di San Nicolò. Pochi metri più in là, sulla sinistra, i disastri del MoSE. Pochi metri più in là, sulla destra, i riflettori della Mostra del Cinema.
Apriti Sesamo: gli arbusti sono cresciuti. Un anno dopo. Scomparsi inveci i graffiti accanto al cancello: opera (la cancellazione e non i graffiti, sic!) magistralmente compiuta dalla Municipalità del Lido che si è adoperata nella propagandata operazione "cancella e strumentalizza". Così circa una trentina di giorni fa suddetta Municipalità mette al bando non certo l'abbandono ma la riconversione dello spazio per anni portata avanti da attivisti, cittadini, studenti che quella spiaggia hanno fatto vivere a costo zero. Nell'operazione compiuta dalla Municipalità nessuna traccia di progetti, nessuna prospettiva.
"Quest'anno GlobalBeach non si farà, spiegano Marco Baravalle (SaLE Docks) e Michele Valentini (Centro Sociale Rivolta), "perchè siamo impegnati nei lavori di autorecupero del Laboratorio Morion nel progetto di Re-Biennale assieme ad una rete di architetti europei nelle giornate della Biennale Architettura". Sono gli stessi architetti che lo scorso hanno costruito il bar sulla spiaggia di GlobalBeach. "Non rinunciamo alla spiaggia ma anzi con più forza spingiamo perchè questo pezzo di spiaggia passi dal demanio militare al Comune e possa essere interessato a progetti partecipati e collettivi".
Appuntamento per tutti il prossimo 4 settembre, al Lido, per la grande manifestazione organizzata dai comitati cittadini del territorio contro il rischio nucleare.
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