Una valle di lacrimogeni, ma il movimento No Tav è più vivo che mai

Scontri in Clarea. Il movimento No Tav vuole raggiungere il presidio dei Mulini: lacrimogeni e idranti della polizia al cancello

19 / 7 / 2020

Anche se nel programma della “Tre giorni di lotta” era stata chiamata “passeggiata”, quella di sabato 18 luglio in Clarea di passeggiata ha avuto ben poco. Ma lo sappiamo, quando si pensa alla Val di Susa c’è poco da rimanere quieti. E se qualcuno pensava di prendere in controtempo il movimento, accelerando la ripresa dei lavori approfittando vigliaccamente della fase più acuta della crisi sanitaria, si sbagliava di grosso. 

Da alcune settimane è nato un nuovo presidio, quello dei Mulini, che ha ridato al movimento No Tav forze giovani e “fresche”, in grado di rigenerare ancora una volta una lotta che non sembra mai subire gli “acciacchi” del tempo e, soprattutto, della repressione.

Sono centinaia le persone che si sono ritrovate al campo sportivo di Giaglione. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere proprio il presidio dei Mulini per il sentiero principale, che vede a un certo punto una grande cancellata di ferro che sbarra la strada a chiunque volesse passare. A difesa della cancellata, plotoni di polizia e carabinieri che recitano un copione ormai tristemente noto in Val di Susa: difendere con ogni mezzo il cantiere, i suoi interessi e malaffari, la sua inutilità e tossicità.

Dall’altra parte c’è invece chi vuole difendere il territorio, la natura, la salute, la qualità della vita. “La vostra ripartenza uccide! No Tav: reddito, salute e servizi” recita lo striscione d’apertura, accompagnato da cartelli con le facce dei politici e dei dirigenti di Confindustria, veri responsabili della catastrofe che sta colpendo il Paese in seguito all’emergenza Covid-19. 

Il corteo giunge al cancello determinato e deciso a tagliare le inferriate. La polizia risponde con un fitto lancio di lacrimogeni e apre gli idranti: per due ore circa è battaglia vera. Dall’altro lato, anche i presidianti dei Mulini danno alle forze dell’ordine il loro bel da fare.

«Una grande giornata che ha riconfermato la risolutezza del movimento No Tav, la sua rabbia contro chi occupa e usurpa il territorio, difendendo chi porta avanti il sistema Tav deturpando l’ambiente e sprecando ingenti risorse economiche che oggi più che mai andrebbero direzionate verso i reali bisogni della popolazione» scrivono sul sito Notav.info.

La tre giorni si conclude oggi, domenica 20 luglio, con un’assemblea dal titolo “Prospettive tra ecologia, difesa dei territori e lotte globali”, in programma nel pomeriggio.