Incontri. Precarietà, recessione e risposte globali alla crisi. Una due giorni a Marghera

Un NoLogo condiviso oltre i marchi della politica

3 / 10 / 2009

L'ultimo anno non ha certo visto la moltiplicazione dei conflitti sociali a causa della crisi economica. Né ha visto manifestarsi il ritorno allo stato imprenditore, così come avevano profetizzato molti analisti.

Nel nord del pianeta, infatti, la morsa della precarietà ha manifestato il volto feroce del ricatto, della paura, mentre gli stati nazionali e il G20 hanno provato solo a tamponare falle, invocando regole di comportamento globali che sono ben lungi a costituire una via d'uscita dalla crisi.  In altri termini, la crisi globali continua a trasformare equilibri internazionali, mentre la finanza ha continuato ad agire indisturbata. Va da sé che non c'è un altro capitale «buono» da opporre a uno « cattivo».

Tra finanza e produzione c'è sempre stato un legame perché costituiscono due momenti dello stesso rapporto sociale.La crisi dell'ultimo anno poteva essere l'occasione per il pensiero critico di sviluppare un punto di vista forte sul presente. Così, finora, non è stato. C'è chi, come la cosiddetta sinistra di governo, ha continuato a pensare che serviva una onesta e accorta amministrazione dello Stato per riportare l'economia sui giusti binari; c'è chi, invece, come i frammenti della sinistra «radicale», ha atteso messianicamente: o il crollo del capitalismo, o la fine della recessione, relegando in ogni caso l'azione politica a una liturgia sulla necessità di testimoniare lo sfruttamento e le ingiustizie nel mondo.

La necessità di uscire da queste alternative è alla base dell'incontro previsto per sabato e domenica prossima al centro sociale Rivolta di Porto Marghera. L'appuntamento è stato intitolato NoLogo, riprendendo il titolo del noto libro della giornalista e attivista canadese Naomi Klein. NoLogo come spazio pubblico per produrre quel punto di vista forte sulla realtà. Ma NoLogo anche come spazio politico all'interno del quale la prassi teorico-politica critica non solo verso il capitalismo, ma anche verso le consolidate forme della politica della sinistra di governo e «radicale». Il programma dei lavori si articolano in due sessioni il sabato a partire dalle 14.

La prima sarà aperta da Toni Negri, che illustrerà il percorso di ricerca che ha portato alla stesura di «Commonwealth», il libro scritto assieme a Michael Hardt e appena pubblicato negli Stati Uniti, ma anche come al di là dell'Oceano e in Europa il pensiero critico ha affrontato la crisi globale. La parola passerà poi al pubblico. Esaurita questa prima sessione, Christian Marazzi illustrerà le politiche economiche dei diversi paesi per fronteggiare la crisi.

Anche in questo caso è previsto una discussione. Domenica mattina, la parola chiave è «precarietà», significante che va nuovamente indagato perché la crisi ha cambiato i termini stessi della precarietà nei rapporti di lavoro, ma anche nelle forme del vivere sociale.

Foto di Alternative visuali