Un presidio molto partecipato quello che ieri ha chiesto verità e giustizia per Stefano Cucchi. In piazza Roma ieri sono state esposte nella loro durezza le impronte che il potere ha lasciato nei corpi di Stefano e di Federico. Insieme alle foto, anche tante targhe funebri con lo stemma della Repubblica Italiana e i nomi di Carlo, Gabbo, Stefano, Federico e Aldo. Per tutti una sola frase: “Non mi uccise la morte ma due guardie bigotte, mi cercarono l’anima a forza di botte. Assassinato dallo Stato”.
Quasi un migliaio i volantini distribuiti, tante le persone che si sono fermate a guardare, a chiedere, a cercare motivazioni plausibili per la violenza oscena del potete e la sua impunità.
Finito il presidio resta uno striscione in mezzo alla piazza:
“Verità e Giustizia per Stefano Cucchi - A.C.A.B.”.