Mercoledì 27 febbraio movimenti, associazioni, spazi sociali di diverse parti di Italia manifesteranno davanti all'Agenzia del demanio, a Roma, per chiedere che l'immenso patrimonio che appartiene a tutt* sia utilizzato per finalità sociali e culturali, invece di restare chiuso o essere svenduto.
Tante le vertenze e le esperienze di rigenerazione urbana presenti, a partire da quella del Municipio dei beni comuni che ha restituito a Pisa l'area di 13 mila metri quadrati dell'ex distretto militare, chiusa da vent'anni. La reazione dell'Agenzia del Demanio, con la complicità dell'amministrazione comunale, è stata l'immediata richiesta di sgombero.
Andremo sotto il palazzo dove ha sede la direzione generale dell'Agenzia del demanio per ottenere l'incontro richiesto formalmente la scorsa settimana ma rifiutato dall'istituzione che per statuto ha anche il compito di promuovere la valorizzazione sociale del patrimonio pubblico.
Le stesse dinamiche speculative e repressive si stanno ripetendo in tutta Italia. Ex caserme, teatri, vecchie scuole, cinema abbandonati giacciono nella polvere, mentre ogni esperienza di rivitalizzazione dal basso viene trasformata in un problema di ordine pubblico.
Non è più tollerabile che nelle nostre città edifici di migliaia di metri quadri restino chiusi o siano svenduti per favorire gli interessi di speculatori e costruttori. Quegli spazi sono piuttosto la risorsa per far rinascere socialità, welfare, cultura e lavoro.