Common | Properties

Pisa - Presidio davanti al tribunale in sostegno all'ex-colorificio occupato

Comincia Common | Properties, con 200 persone in solidarietà agli attivisti pisani sotto processo per l'occupazione del centro sociale

20 / 9 / 2013

E' cominciata oggi, con un presidio davanti al tribunale di Pisa, la tre giorni di iniziative Common | Properties. Più di 200 persone si sono radunate per sostenere gli 8 attivisti pisani che erano chiamati a giudizio al processo promosso contro di loro dalla multinazionale proprietaria del colorificio, la quale ha esposto ai giudici la richiesta di sequestro dello stabile.

Alle 10:30 è terminata l'udienza, ma è possibile che fino a lunedi non sarà resa pubblica la sentenza. Aldilà di come si pronunceranno i giudici, il dato della significativa partecipazione al presidio ha mostrato l'ampio ambito di solidarietà e di sostegno che ruota attorno all'esperienza dell'ex-colorificio, ed alla sua battaglia per la difesa di uno spazio sociale riappropriato attraverso la pratica dell'occupazione. Oltre a varie realtà cittadine erano presenti attivisti di altrte città, come da Scup di Roma o dall'Intifada di Empoli.

Gli attivisti dell'ex-colorificio sotto processo quando sono usciti dal tribunale hanno commentato l'udienza sostenendo che, aldilà della specifica sentenza che verrà emessa dai giudici, questo processo è stata un'occasione per cominciare ad ampliare il dibattito intorno ai limiti della proprietà all'interno del diritto. Infatti, gli avvocati degli attivisti hanno sostenuto in aula che, a partire dalla costituzione in cui si riconosce la necessità della proprietà privata di esercitare una funzione sociale, gli occupanti sono legalmente legittimati a restare nel colorificio, in quanto è la stessa multinazionale proprietaria dell'immobile che ha abdicato alla propria funzione sociale facendo così decadere il proprio diritto a godere della sua proprietà.

La battaglia che sul piano giuridico stanno portano avanti gli occupanti dell'ex-colorificio si inserisce in un percorso più ampio che ha visto in questi mesi tante realtà sociali e figure di intellettuali discutere e riflettere sui concetti di beni comuni e sul ripensare il ruolo e la natura dei diritti di proprietà. Un tipo di battaglia che assume di senso in quanto portata avanti di pari passo a pratiche concrete di conflitto, attraverso per esempio la riappropriazione di luoghi per trasformarli in spazi sociali; così come è successo in questi giorni al Teatro Valle Occupato di Roma i cui occupanti stanno tentando di formalizzare la propria esperienza conflittuale attraverso il costituirsi in fondazione Teatro Valle.

Tutti questi temi, soprattutto il confronto tra esperienze di centri sociali per la difesa dei propri luoghi liberati, ma anche la discussione che si muove sul terreno giuridico attraverso il confronto con intellettuali che stanno provando ad aprire fessure in questo contesto, saranno al centro degli incontri e dei dibattiti che da oggi a domenica animeranno gli spazi dell'ex-colorificio occupato.

Ascoltiamo di seguito un commento a caldo di Danilo, attivista dell'ex-colorifio appena uscito dal tribunale

Comunicato dopo l'udienza 

Ex Colorificio Liberato. Questa mattina l'udienza per decidere del sequestro

Si è conclusa intorno alle 10.30 di questa mattina l'udienza presso il Tribunale di Pisa che ha visto contrapposte in aula la difesa di un bene comune quale è l'Ex Colorificio Liberato, e la richiesta di sequestro preventivo del complesso ubicato in via Montelungo avanzata dalla multinazionale J Colors che ne detiene la proprietà.

Nove tra compagne e compagni sono stati in aula a presenziare in qualità di parti interessate, e a loro e a tutto il Municipio dei Beni Comuni nel corso della mattinata è giunta massima solidarietà da parte di cittadini e cittadine pisani, compagni e compagne da differenti realtà di movimento italiane, studenti e studentesse dalle scuole superiori e dalle università.

Unite nella voce che dice "l'ex Colorificio Liberato non si sgombera" e animate dalla convinzione che "un'altra proprietà è possibile", centinaia di persone, tra cui anche dell'ex senatore Giovanni Russo Spena , hanno prontamente risposto all'appello alla mobilitazione partito nelle settimane precedenti, e si sono riversate sotto il Tribunale di Pisa. Una presenza massiccia che non è stata solo mera testimonianza e attesa di giudizio, ma pratica concreta della Carta Costituzionale, così come il Municipio dei Beni Comuni ha rivendicato nell'appello alla sottoscrizione della petizione popolare "Io pratico la Costituzione", arrivata a registrare oltre 5000 firme.

Nella loro dissertazione gli avvocati difensori della causa dell'ex Colorificio Liberato hanno più volte richiamato il principio costituzionale della funziona sociale della proprietà privata, evidenziando come esso non abbia bisogno di alcuna legge attuativa, in quanto fondativo, imprescindibile e troppo spesso dimenticato in sede di giudizio. L'esposizione della difesa è stata puntuale nell'evidenziare, da un lato, la necessità di spostare i termini della discussione dall'attuale dimensione penale a una più propriamente civile; dall'altro la totale mancanza di validi presupposti tecnici per giungere in tempi brevi a un sequestro.

All'uscita dall'aula gli avvocati difensori Menzione e Checcoli hanno sottolineato come la posizione espressa durante il dibattimento affondi le proprie radici in quel documento fondamentale che ci costituisce come stato sociale, ridefinendo anche in questo senso i limiti della proprietà. "Ci siamo ritrovati di fronte a una situazione paradossale - ha scherzato l'Avv. Checcoli all'uscita dal tribunale - ovvero nei panni dei 'conservatori' per aver l'attenzione su un aspetto troppo spesso trascurato della nostra carta costituzionale. Quella che si vorrebbe far passare come una manovra evolutiva, è in realtà la semplice richiesta di osservare nella sua puntualità quanto già previsto dalla Carta Costituzionale. Resta un fatto: ora lo stabile di via Montelungo è aperto vivo e partecipato, il sequestro preventivo ne determinerebbe una rinnovata chiusura a totale detrimento della cittadinanza pisana."

Il Collegio dei Giudici si è riservato di decidere in merito nei prossimi giorni.

A seguito dell'udienza il Prof. Paolo Maddalena, Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale, nonché estensore della petizione popolare in difesa dell'ex Colorificio Liberato, ha chiesto di poter incontrare il sindaco Marco Filippeschi e la Conferenza dei Capigruppo prima della seduta prevista per questo pomeriggio. L'incontro si svolgerà a Palazzo Gambacorti alle 14:30.

In attesa del pronunciamento dei giudici, dal pomeriggio di oggi, venerdì 20 Settembre, partirà all'ex Colorificio Liberato l'iniziativa lunga tre giorni "Common | Properties - Lavoro, Diritti, Territori", un evento caratterizzato dall'apertura di tutte le attività dell'ex Colorificio, e di nuovi spazi all'interno di esso. Sono previsti tavoli di lavoro incentrati su riappropriazione delle terre, altra finanza, pratiche di conflitto in difesa degli spazi sociali, libera circolazione dei saperi, tavole rotonde internazionali, definizione di percorsi comuni verso l'imminente autunno.

Invitiamo ancora una volta tutta la cittadinanza alla più ampia partecipazione in difesa di un Bene Comune

Pisa - Presidio davanti il tribunale. Intervista a Danilo dell'ex-colorificio occupato