C'è
un tempo per partire. E' quello di una sentenza, che restituisce
titolarità ad una proprietà privata molto attenta ai propri profitti ma
altrettanto distratta sui propri doveri. E' quello di uno sgombero, dove
alla creatività di una comunità costituente si è opposta l'operatività
dei reparti di polizia. E' quello dei sigilli, un atto giudiziario che è
anche simbolico, perchè la chiusura di quei cancelli sigilla una volta
per tutte il concetto dell'intoccabilità della proprietà privata e delle
sue prerogative, poco importa se utili socialmente o in relazione con
il territorio. Quell'uscita di centinaia di persone dalla porta
principale, tra due ali di poliziotti, in seguito all'interruzione delle
attività del Municipio dei Beni Comuni a causa dell'intervento di
normalizzazione è la fine di un ciclo, la chiusura di un capitolo. Ma
non la fine dell'intera storia.
Perché
c'è anche un tempo per tornare. Per riprendere in mano le motivazioni
della nascita del Municipio dei Beni Comuni e della liberazione dell'ex
Colorificio e rilanciarle, assieme al cuore, oltre l'ostacolo.
Da
una parte un luogo vuoto e abbandonato che consuma inutilmente suolo e
che chiede di essere riutilizzato e riusato e dall'altra una comunità.
in crisi economica e sociale che richiede spazi di autogestione, di
democrazia e di rigenerazione sono problemi a cui la politica
istituzionale non ha voluto o non ha voluto dare risposta.
L'attacco
all'intoccabilità della proprietà, il suo ridimensionamento a parte del
tutto e non a unità di misura del vivere civile assieme ai mercati, è
la base che ci unisce e l'obiettivo politico che ci spinge a chiudere un
capitolo. E ad aprirne un altro.
L'ex
Colorificio è e rimane proprietà collettiva. Il blocco della attività e
l'uscita dell'ultimo esponente del Municipio dei Beni Comuni dal
cancello di via Montelungo a Pisa segnano semplicemente un cambio di
passo, un riaggiornamento dei nostri metodi e delle nostre strategie.
Dopo un anno di attività, dopo un percorso politico chiaro e condiviso
non si torna indietro.
Per
questo il 16 novembre saremo nuovamente in piazza a Pisa assieme a
tutte quelle donne e a quegli uomini che assieme a noi hanno condiviso
direttamente o politicamente l'esperienza dell'ex Colorificio liberato.
Scenderemo
fianco a fianco mettendo assieme le nostre differenze ed i nostri
linguaggi, per ricordare che lo sgombero dell'ex Colorificio è stato
solamente una prima tappa di un cammino più lungo.
Il
16 novembre a Pisa, una volta di più, sarà il nostro ed il vostro
momento. Collettivo, condiviso, partecipato. A sottolineare che
l'intoccabilità della proprietà, la centralità dei mercati e la libertà
del capitale sono parte di un mondo in crisi, di un passato da
dimenticare.
C'è un tempo per partire ed uno per tornare.
C'è n'è uno per rientrare.
Ed il 16 novembre sarà quel tempo.
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