Giovedì 29 novembre 2012, Fatimo e Richard, insieme ai loro due figli di 3 e 8 anni, subiranno l'ennesimo tentativo di sgombero della loro abitazione.
Dal
2009 vivono in via Curiel e nel 2011 Richard perde il lavoro. Così
riparte la procedura di sfratto già attivata e poi sospesa l'anno
precedente per il pagamento in ritardo o non pieno dei canoni di
locazione.
Da tre mesi Richard ha ricominciato a lavorare ma solamente part-time (500 euro)
Ma non è tutto.
Il proprietario della casa si è in passato arrogato il diritto di aggredire violentemente Fatimo che ha poi sporto denuncia.
Il mese scorso solo un certificato medico che attestatava la situazione di salute precaria di Fatimo ha permesso di rinviare lo sfratto.
Il
comune finora ha proposto per loro una soluzione inaccettabile: madre
e figli in una casa di accoglienza e nessuna sistemazione per il
marito.
Martedì
mattina si è riunita la Commissione per l'emergenza abitativa e
nonostante un appuntamento telefonico fissato per il pomeriggio i
responsabili dell'Ufficio Casa non hanno voluto darci alcuna notizia.
Semplice: non hanno alcuna soluzione da offire.
Manca il permesso di soggiorno di durata biennale secondo loro (così prevede la Legge Bossi Fini) anche se la moglie è titolare di carta di soggiorno.
La realtà?
Per mesi il Comune di Padova si è disinteressato della situazione di
Fatimo come di altre.
Noi dal canto nostro proprio la scorsa settimana abbiamo chiesto ufficialmente un incontro all'Assessore ed ai dirigenti delle Politiche abitative per affrontare questa come altre situazione.
Così, solo quando il Comune ha capito che non sarebbe stato uno dei tanti sfratti "silenziosi" (e per loro indolori), ha cercato arrancando di trovare un modo per sbrogliare la matassa. Troppo tardi.
Il
proprietario non accetta alcun altro rinvio, le case scarseggiano o
vengono vendute in trattativa privata. Intanto la crisi continua a colpire.
Per questo giovedì 29 novembre saremo con loro, per difendere la loro abitazione dalle ore 6.00.
RAZZISMO STOP - ADL COBAS - CSO PEDRO