I tagli del governo Berlusconi alla cultura e alla formazione
non hanno nulla a che vedere con la necessità di ridurre sprechi, le
gestioni lobbystiche e i carrozzoni politici. Questi tagli definiscono
un'idea di civiltà nemica della cultura critica, dell'innovazione,
delle arti contemporanee, della sperimentazione, delle produzioni
indipendenti che nascono nei territori.
Nemica della cultura come partecipazione attiva,
incontro e scambio. Ma non solo: con queste politiche si intende
scaricare il peso della crisi economica, figlia della speculazione
finanziaria, sui settori produttivi più precari e senza garanzie, come
è quello del mondo dello spettacolo e della formazione.
Il sindaco Alemanno non è da meno del suo amico Bondi:
da una parte, prosegue la gestione clientelare delle risorse, regalando
milioni di euro in affidamento diretto ai suoi amici camerati;
dall'altra, taglia i trasferimenti ai municipi, colpendo la produzione
culturale più in sintonia con le istanze del territorio. Federalisti
d'accatto a Montecitorio, accentratori in Campidoglio.
Questa città resta indietro anni luce rispetto alle esperienze europee
che vedono nella cultura e nella formazione i terreni privilegiati di
investimento economico, partecipazione democratica e sicurezza sociale.
La città rischia di diventare sempre più chiusa ed egoista, senza spazi
pubblici per la produzione e la fruizione culturale contemporanea. Per
queste ragioni gli spazi indipendenti, davanti alla crisi economica,
continuano a garantire la possibilità di accesso alla cultura a larghe
fasce della popolazione escluse dai costi elevati delle vetrine
ufficiali.
Per questo apriamo una campagna di mobilitazione permanente contro i
tagli, ma soprattutto per ridefinire il tema della cultura come bene
comune al centro di un nuovo modello di welfare. Chiediamo:
- L'aumento significativo – almeno dell'1 per cento - delle risorse investite nel bilancio comunale.
-La destinazione di una quota permanente – fuori dalle logiche
clientelari e mercantili dei bandi – alla produzione indipendente, alle
realtà associative, alle reti territoriali.
-Il recupero a fini culturali del patrimonio immobiliare vuoto e
abbandonato, attraverso la definizione di una mappa municipale
partecipata
-L'avvio di un percorso verso un sistema di welfare che tuteli i
lavoratori precari dello spettacolo e della cultura, a partire dalla
continuità di reddito e dal sostegno in caso di disoccupazione.
LUNEDì 5 LUGLIO, DALLE ORE 17,
MANIFESTAZIONE PUBBLICA IN CAMPIDOGLIO
Risorse, spazi e diritti contro la crisi
No ai tagli alla cultura di Bondi e Alemanno
LUNEDì 5 LUGLIO, DALLE ORE 17, MANIFESTAZIONE PUBBLICA IN CAMPIDOGLIO
3 / 7 / 2010