Mestre - In migliaia manifestano per una sanità pubblica

7 / 4 / 2024

Ieri, sabato 6 aprile, il Covesap, un coordinamento di comitati che opera in Veneto, ha promosso una manifestazione per la sanità pubblica a Mestre. L’evento segue altre manifestazioni che si sono svolte in tutto il Veneto negli ultimi due anni, molto partecipate da tutta la popolazione.

Migliaia di persone erano presenti in Piazzale della Stazione: le parole d’ordine della giornata sono state la salute come diritto fondamentale e un sistema sanitario nazionale equo, accessibile e universale.

Ampia la partecipazione da diverse realtà, a partire da comitati, collettivi, associazioni, realtà partitiche e sindacali. Molti gli interventi su tantissime tematiche legate alla salute, dall’impatto di devastazioni ambientali come i Pfas sulle vite dei cittadini, alla salute mentale e ginecologica, alla sicurezza sul lavoro.

Un nodo centrale su cui si sono concentrare le realtà aderenti è la contraddizione di un continuo smantellamento degli investimenti alla sanità a fronte invece di un aumento sempre più massiccio dei fondi dedicati alle spese militari. in Italia tra il 2020 e il 2025 l'incidenza della spesa per la sanità sul Pil è passata dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno, mentre l’ammontare per l’anno 2024 della spesa militare è stato del +5,1% rispetto all’anno precedente ed ha superato per la prima volta i 29 miliardi di euro e questo fa seguito ad un aumento di circa 1,8 miliardi già realizzato tra il 2022 e il 2023.

I Centri sociali del Nord Est intervengono su questo tema: "Come Centri Sociali del Nord Est abbiamo voluto partecipare con uno striscione che dice Contro la guerra globale. Investimenti, sanità e welfare. Siamo consapevoli dei continui definanziamenti alla sanità, all'abitare, al benessere delle comunità, al welfare. Il punto non è se ci sono o meno i fondi, il punto è come vengono distribuiti, in questa continua corsa al riarmo che alimenta il contesto di guerra globale in cui ci troviamo.”.

Interviene anche il Comitato No Grandi navi, mettendo in luce la strettissima correlazione tra salute delle persone e salute del territorio. La Laguna è infatti ancora una volta minacciata dalle compagnie, dal porto, dal comune, dalla regione e dal governo, che vogliono rendere definitivi gli approdi di Marghera, riportando le navi in città e smuovendo milioni di tonnellate di fanghi tossici. Le grandi sono ancora un grande problema per il territorio e per la salute delle persone che lo vivono. Viene quindi rilanciato il corteo acqueo del 20 aprile.

A seguire c’è stata l’assemblea di lancio della settimana di mobilitazione No grandi navi, a cui hanno partecipato molte realtà cittadine. La settimana inizierà dal 14 aprile con workshop di artisti locali e internazionali, incaricati di costruire i materiali per il corteo acqueo, tra cui un’enorme creatura lagunare che guiderà la testa del corteo. Come annunciato la settimana culminerà con la giornata del 20 aprile. A partire da un ritrovo sulla riva delle zattere, la giornata proseguirà con un corteo acqueo che avrà l’obiettivo di raggiungere e interferire con il passaggio di una grande nave in laguna. La giornata terminerà con l’occupazione di un’isola della laguna.

“Siamo il popolo della laguna, siamo la laguna che si difende!” È uno degli slogan che lancia le mobilitazioni.

Ancora una volta in questi ultimi anni, una manifestazione così ampia e partecipata dimostra che il tema della salute e, soprattutto, della sanità pubblica continua ad essere all’ordine del giorno. L’attenzione di comitati, collettivi, associazioni e realtà dal basso in Veneto è sempre alta sul monitoraggio della sanità in Regione e sulla critica alla sempre maggior privatizzazione della sanità, al disinvestimento nella sicurezza sugli ambienti di lavoro, allo smantellamento dei servizi nei territori periferici.

Le rivendicazioni lanciate dal Covesap e accolte dalle migliaia di persone in piazza sono chiare: l’accesso universale alle cure psicologiche, una medicina che deve allontanarsi dal modello patriarcale imperante, la priorità della “salute dei territori” in una regione dove la devastazione ambientale la fa sempre più da padrona, un concetto di salute che si estenda anche al benessere sociale ed economico della popolazione attraverso la lotta alla povertà e alle diseguaglianze. Questa giornata rilancia tutti questi temi, ridando forza e continuità alle lotte che su tutto il territorio veneto vengono portate avanti localmente e dal basso.