La Francia in guerra contro gli immigrati

8 / 4 / 2011

La campagna per l'elezione presidenziale del 2012 si gioca sulla questione Lotta all'immigrazione irregolare-Islam, le conseguenze sono immediate e la Polizia di frontiera (PAF) è stata inviata al fronte come i piloti che stanno bombardando Libia e Costa d'Avorio esibendo gli ultimissimi modelli della prestigiosa industria militare francese.

 Grandi investimenti che devono tradursi in risultati visibili nel corso del 2011 perché il tempo stringe. Prefetti  e generali mandati in missione sono chiamati a fornire cifre rassicuranti. Alle frontiere, gli intenti sono dichiarati attraverso i numeri, liste e obiettivi da raggiungere ogni mese con bilancio finale entro la fine dell'anno, una contabilità che misura, ai confini nazionali, respingimenti di cittadini stranieri (verso il paese di provenienza) e allontanamenti, cioé rimpatri forzati verso il paese di origine.

Ma lo scorso 21 marzo il Consiglio di Stato, in attesa dell'applicazione interna di una direttiva europea, ha invalidato provvisoriamente ilsistema di espulsione restituendo la libertà agli immigrati "in situazioneirregolare". Una decisione della più autorevole giurisdizioneamministrativa che ha messo incrisi il governo perché rende inoperante l'allontanamento dei sans-papiers almeno per i prossimi mesi.

Il Cosiglio di Stato considera che i sans-papier possono "appellarsi" ad una direttiva europea per ottenere la non-applicazione delle misure di allontanamento dal territorio francese. E la reazione politica è arrivata puntuale attraverso una campagna mediatica che finisce per concentrarsi sull'accusa all'Italia, colpevole di "offrire la Francia ai tunisini", sulle prime pagine dei quotidianicome Le Figaro, innescando la prevedibile polemica: secondo un rapporto dell'agenzia tunisina TAP, il primo ministro Essesbi ha firmato un accordo con il governo italiano che prevede la regolarizzazione di 22mila su23mila tunisini in situazione irregolare sbarcati di recente in Italia,"accordo inedito stipulato con il Presidente del Consiglio Berlusconilunedi scorso che permette ai titolari di questo permesso di soggiornoumanitario di circolare liberamente nei paesi dello spazio di Schengen".

Parigi contesta l'accordo tra Roma e Tunisi. Il neoeletto ministro dell'Interno Claude Guéant, che da mesi istiga all'odio rincorrendo il Front National e lancia campagne "La Francia ai francesi" con il pericolodell'"immigrazione senza controllo" che incombe sul paese, ha dichiarato che non farà entrare i candidati che non rispettano le condizionirichieste per il soggiorno temporaneo in Francia.  Quei documenti nonevitano dunque il respingimento verso l'Italia perché, secondo ilministero degli interni francese, per circolare "all'interno dello SpazioSchengen, non basta avere un'autorizzazione di soggiorno in" uno degliStati membri, "sono necessari dei documenti di identità e, soprattutto,bisogna giustificare le proprie risorse economiche".

Questa interpretazione giustificherebbe la protesta sollevata contro l'Italia presso l'Unione europea.

Il ministro degli interni Guéant commenta... la Francia "si felicita conla Tunisia che entra in un' era di libertà e democrazia, ma non intendesubire un'ondata di immigrazione di tunisini giustificata solo da motivieconomici" (AFP). E scatta la circolare indirizzata ai prefetti dove vengono enumerate le condizioni di ammissione per gli immigrati provenienti dall'Italia che intendono restare in Francia per un soggiorno che "non superi i tre mesi": passaporto o permesso di soggiorno emesso da uno Stato dello spazioSchengen, oppure autorizzazione provvisoria di soggiorno accompagnata daun documento di viaggio emesso dallo stesso Stato membro. Ma non basta,questi permessi o autorizzazioni devono essere convalidati presso laCommissione europea per gli Stati membri che li concedono e gli interessati devono giustificare un reddito sufficente a soggiornare inFrancia.La maggior parte degli immigrati arrivati alle frontiere francesi è statarespinta, i pochi 'scampati' al filtraggio della Polizia di frontiera sonoin attesa del rilascio dei permessi di soggiorno temporanei, funzionarilaconici assicurano che "le procedure sono in corso" mentre il ministrosottolinea che la legge di orientamento e di programmazione perl'efficacia della sicurezza interna (Loppsi), votata di fresco, permette di eseguire i controlli di indentità "all'interno di un'area di venti km" lungo le frontiere. Assicura che questo nuovo strumento giuridico saràreso operativo "con tutti i mezzi necessari".

Marina Nebbiolo