Il nostro mondiale

Dal 7 all' 11 luglio si sono svolti a Casalecchio di Reno i Mondiali Antirazzisti organizzati dal Progetto Ultrà e Uisp. Come Polisportiva San Precario abbiamo partecipato e contribuito al successo di una manifestazione ricca di spunti e riflessioni sul ruolo che lo sport ha nel progresso civile e sociale dei nostri territori.

14 / 7 / 2010

Nei Mondiali Antirazzisti non è mai importante chi vince i trofei delle varie discipline o la coppa, che è più un riconoscimento al lavoro svolto per la costruzione di una società libera e multietnica attraverso chi pratica e sostiene lo sport o magari lo tifa e basta. Andare ai Mondiali e un imperdibile occasione per discutere fra esperienze differenti; farsi un idea su quale strada si stà incamminando il tifo organizzato, quali sono le aspettative e il portato di quelle strutture, come centri sociali o associazioni che stanno investendo tante energie nella costruzione di palestre o formazioni sportive. Incontrare immigrati, più o meno regolari, o i loro figli che a tutti i livelli vogliono partecipare e praticare le discipiline sportive, quelle della loro tradizione o della nostra, e che cominciano a trovare le forme per farlo. E poi la festa, le partite, i brindisi e i cori che creano un unico percorso che assume solo nella cerimonia finale il senso compiuto di un esperienza che dà la carica per un'altro anno di lavoro fino al prossimo mondiale.

Siamo stati protagonisti nell'organizazione, nelle gare e nella festa dei Mondiali per contaggiare e farci contaggiare, per comprendere meglio che “ama lo sport odia il razzismo” ha molte faccie e molte pratiche. Anche la nostra idea che propone l' allargamneto della pratica sportiva alle nuove generazione figlie di immigrati e a chi vive e lavora nei nostri territori ma è straniero, un idea che abbiamo sintetizzato nell' “ovunque tu sia nato, ovunque tu sia cresciuto, puoi giocare ovunque ... , è un idea che piace. Un idea che alimenta un dibattito e la voglia di percorsi differenti nel trovare un piano comune di la voro e di iniziative; un percorso vivo che si alimenta e prende forza e lancia appuntamneti e la voglia e la necessità di vedersi per dar vita ad una campagna di ambito nazionale.

Difficile comunque sintentezzare cinque giorni ricchi di tanti avvenimenti, e lo sport sopra a tutti: i vincitori delle discipiline nei tornei non competitivi sono un buono specchio di questa ricchezza.

La Coppa dei Mondiali all'associazione europea di tifosi Luxemburg Agaist Racism, che promuove in tutto il continente progetti contro il razzismo; il trofeo del calcio ad un gruppo di rifugiati somali di Fiernze che vogliono costituire una polisportiva, con al secondo posto gli immigrati di Calderara di Reno che hanno vinto le gare di cricket. Poi i ragazzi di Bologna che si sono impossti nel rugby e i greci nel basket, mentre nella pallavolo i ragazzi della Polisportiva SanPrecario strappano il titolo in una bella finale partecipando, anche con un bel risultato, ad una festa che in cique giorni è stata attrversata da 30000 mila persone.

Ci si lascia per rivedersi l'anno venturo, e con alcuni forse anche prima, con la cosapevolezza per chi pratica lo sport per tutti, per chi vuole uno sport dal basso e autogestito, per chi vuole cambiare le leggi e le regole razziste delle federazioni per chi tifa che lo sport sia un terreno aperto di lotta per la conquista e la difesa di diritti e libertà fondamnetali per la nostra società.

MONDIALI ANTIRAZZISTI 7-8 luglio 2010 parte 1

MONDIALI ANTIRAZZISTI 7-8 luglio 2010 - parte 2

MONDIALI ANTIRAZZISTI 10-11 LUGLIO 2010 parte 1

MONDIALI ANTIRAZZISTI 10-11 LUGLIO 2010 parte 2

MONDIALI ANTIRAZZISTI 10-11 LUGLIO 2010 parte 3