Martedì 10 Maggio 2011

Il comune di schio per il sì all'acqua pubblica

Il Consiglio Comunale a maggioranza approva. PDL contrario

17 / 5 / 2011

Schio scende in campo come “Comune per il sì all’acqua pubblica”. E’ stato approvato ieri sera dal Consiglio comunale scledense l’ordine del giorno proposto dai gruppi consiliari di maggioranza per l’adesione alla campagna referendaria a favore della gestione pubblica del servizio idrico integrato. Confermata la legittimità dell’atto in quanto non comporta nessuna spesa aggiuntiva. Il Comune si farà garante, per quanto di propria competenza, della corretta informazione rispetto ai referendum. L’odg è stato presentato dai capigruppo di Pd, Italia dei Valori, Liga Veneta per l’autonomia e civiche “Per Schio bene in Comune” e “Luigi Dalla Via Sindaco”.
Altra posizione quella del Pdl: il gruppo consiliare non ha mancato di manifestare la sua contrarietà. ‘Siamo convinti che un’istituzione come il Consiglio comunale, di cui fa parte anche il sindaco, si debba limitare ad un’opera di informazione. Mentre ci pare sia del tutto inopportuno e sbagliato che si indichi ai cittadini scledensi, per lo più con un ordine del giorno, come votare – continuano gli esponenti del PDL - Ma per noi è anche una questione di merito. Noi siamo fermamente convinti che la proprietà dell'acqua è e debba rimanere pubblica. Mentre per quanto concerne la questione della gestione del servizio idrico riteniamo che ciò che dobbiamo sempre pretendere, indipendente dal soggetto che è chiamato a farlo, è la qualità del servizio. Proprietà pubblica, servizi di qualità: in questa formula è espressa la nostra posizione’.
‘Una presa di posizione chiara e netta nel deprimente silenzio sotto il quale si vuole far passare questi referendum – spiega il capogruppo della Lista Civica Per Schio Paolo Bevilacqua – Con il nostro voto ci opponiamo all’esproprio della gestione pubblica dell’acqua, alla mercificazione di un servizio vitale per i cittadini. La nostra è una scelta di campo. Noi diciamo senza alcun tentennamento che l’acqua deve rimanere pubblica e che deve proseguire l’esperienza virtuosa del nostro servizio idrico integrato gestito direttamente dai Comuni, che in questi anni ha assicurato efficienza, economicità e vicinanza ai cittadini’.
‘Quando il gioco per la difesa del territorio si fa duro, le minoranze in consiglio comunale cercano alibi per non schierarsi al fianco del territorio e dei cittadini. Il governo Berlusconi, con il pieno appoggio della Lega “romana” – aggiunge il capogruppo del Pd Luca Beccaro – ci vuole scippare l’acqua allontanando dal territorio la gestione del servizio idrico e andando così contro il principio costituzionale della sussidiarietà. Votando no, le minoranze hanno voltato le spalle al territorio e si sono nascoste dietro inconsistenti scrupoli di legittimità dell’ordine del giorno, che è stata ben ribadita in aula: è una battaglia in cui i Comuni sono coinvolti direttamente ed è doveroso che dicano la propria posizione. Chi non ha votato questo odg è a favore della privatizzazione del servizio e rimane a guardare mentre Schio e gli scledensi rischiano di perdere ogni possibile controllo sull’acqua, sempre più merce sottoposta a logiche di mercato’.