Granarolo (BO) - Sciopero dei facchini della Granarolo

Partita ieri la protesta dei lavoratori della Granarolo. Lo sciopero continua giorno e sera.

30 / 4 / 2013

Per il secondo giorno consecutivo i facchini delle cooperative che lavorano per la Granarolo stanno scioperando contro la decisione delle aziende di decurtare il loro stipendio del 35%. Dopo che le cooperative hanno chiamato altri lavoratori al loro posto è stata presa la decisione di cominciare un picchetto che impedisse l’entrata e l’uscita delle merci. Al momento la situazione è tranquilla, nonostante il tentativo di qualche camionista di forzare il blocco; probabilmente la protesta si prolungherà per tutta la notte perché sembra che l’azienda voglia aprire alle 3 di notte per far uscire le merci nonostante domani sia il 1 maggio.
Non è il primo sciopero alla Granarolo di Cadriano. Già il 18 marzo scorso i lavoratori afferenti ai SI-Cobas avevano protestato con la decisione di tagliare il loro stipendio di 1/3 causa crisi. La decisione è stata avvertita fin da subito come pretestuosa poiché gli operatori della logistica sono sottoposti a parecchie ore di straordinario, segno evidente del fatto che il lavoro non manca. Come in tante altre aziende, anche qui il comparto della logistica non fa riferimento direttamente all’azienda, ma è esternalizzato a delle cooperative che, secondo il classico gioco delle scatole cinesi, appaltano il lavoro ad altre cooperative. Il risultato è sempre lo stesso: spezzettare il lavoro in una serie di compartimenti tra di loro separati in modo tale da depotenziare le rivendicazioni dei soggetti coinvolti e agire in deroga ai contratti nazionali. Nel caso specifico, la Granarolo si serve della Ctl, che a sua volta fa affidamento alla Sgb, che altro non è che un consorzio di tre cooperative. Dopo la protesta di marzo i lavoratori avevano chiesto il rispetto del CCNL e la fine del taglio dei salari, già ridotti all’osso. L’azienda aveva promesso per il 25 maggio un’assemblea all’interno della quale votare a riguardo; dall’altra parte però ha stabilito che si voterà in maniera separata tra le varie cooperative, cercando nel frattempo di assumere lavoratori disposti a votare a favore della decurtazione salariale. Per questo motivo i facchini, molti dei quali iscritti ai SI-Cobas, hanno deciso di iniziare uno sciopero finché non verrà ripristinato il pieno stipendio. Sciopero che si è evoluto in picchetto quando l’azienda ha cercato di aggirare la protesta approfittando di altri lavoratori, alcuni dei quali in  nero o in cassa integrazione. Nessun dialogo è stato possibile con le cooperative coinvolte. I facchini denunciano anche il tentativo da parte delle aziende di pagare in nero parte del salario che rivendicano. Il picchetto continua per evitare che nella notte l’azienda apra i cancelli e faccia entrare altri facchini per il transito delle merci.
Si tratta dell’ennesimo caso di prevaricazione subita dagli operatori della logistica, un settore all’interno del quale le condizioni lavorative sono notoriamente pessime e che è stato recentemente oggetto di forti lotte sindacali da parte di SI-Cobas e ADL Cobas. Il 15 maggio è previsto un secondo sciopero generale del settore della logistica indetto dalle due sigle sindacali proprio per chiedere il rispetto del CCNL da parte delle aziende, le quali in maniera sistemica utilizzano lo strumento delle cooperative per ridurre i salari dei lavoratori.

Mohammed, lavoratore Granarolo

Simone, delegato Si Cobas

Sciopero facchini Granarolo