Tratto dal blog: http://news.boxeringweb.net

Chi lotta può perdere. Chi non lotta ha già perso

Un gruppo di pugili si é recato nell'ex-penitenziario di massima sicurezza dell'Asinara, per esprimere la propria vicinanza agli operai che lo stanno occupando.

22 / 4 / 2010

L’isola dell’Asinara è un luogo conosciuto per due ragioni completamente diverse: la prima è quella di essere una sorta dei “paradiso” naturalistico con pochi eguali nell’intero Mediterraneo e la seconda, invece, è quella di aver ospitato per lunghi anni una delle più tristemente famose strutture carcerarie di massima sicurezza, in cui sono stati internati molti dei peggiori criminali comuni e politici italiani, Brigatisti Rossi in particolare. 
Ora, ormai in disuso, la prigione è diventata lo “scoglio” a cui si sono aggrappati alcuni operai cassintegrati della Vinylis i quali, dal 24 Febbraio scorso, hanno fatto delle celle abbandonate la loro abitazione per attirare, attraverso una protesta pacifica e ponderata, l’attenzione dell’opinione pubblica sulla loro situazione e infatti, la lontananza dalle loro case che perdura ormai da quasi due mesi, è diventata un evento mediatico che, si spera, potrà favorire una positiva conclusione della vicenda.

Lo scorso 11 Aprile, hanno fatto visita all’isola dei “portabandiera” del mondo del pugilato: il corregionale campione italiano dei Massimi-Leggeri Salvatore Erittu, l’ex-iridato della categoria nonché prossimo sfidante al titolo, Giacobbe Fragomeni, lo sfidante alla cintura tricolore dei S.Leggeri, Alfredo Di Feto, e il neo-professionista sardo, Ivan Derudas, guidato nel loro “sbarco” di solidarietà, da Maurizio Zenoni, il tecnico parmense che ne cura la preparazione in vista dei prossimi impegni.

Fragomeni ha poi rilasciato una dichiarazione di solidarietà agli operai, attraverso i teleschermi di Anno Zero, ed è stato omaggiato dagli occupanti con una maglietta che riporta un motto tipico della Boxe: -Chi lotta può perdere.Chi non lotta ha già perso-.
Il campione milanese ha promesso che, in caso di vittoria mondiale in Polonia, farà ritorno all’Asinara il giorno dopo, con la cintura iridata Wbc.

Le ragioni della clamorosa e inedita protesta sono riconducibili al fatto che l’azienda, sottoposta ad amministrazione controllata, rischia il fallimento, trascinando nella propria rovina numerose famiglie e l’intera economia della zona.
Sull’isola sono già andati ad esprimere la loro solidarietà politici di tutti gli schieramenti e anche vari rappresentanti del mondo dello sport.
Non poteva proprio mancare il Pugilato, che è una disciplina particolarmente amata e seguita da diversi operai “autocarceratisi” i quali, non a caso, giudicano emblematica l’iniziativa del m.o Zenoni e dei suoi campioni, dal momento che la boxe è il simbolo stesso dello spirito di sacrificio e della volontà di vincere…
Speriamo che presto suoni il gong finale e che ad alzare le braccia in segno di vittoria siano proprio gli uomini che si stanno battendo sul “ring” dell’Asinara, i quali da sin troppo tempo sono lontani dalle case e dalle famiglie.

Siamo convinti che tale risultato farebbe bene a tutti, anche alla stessa Vinylis...