Manifestazione promossa dal comitato bellunese Acqua Bene Comune contro lo sfruttamento intensivo del bacino idrico della Piave e contro la privatizzazione del servizio idro-potabile.

Belluno - Manifestazione Acqua Bene Comune

SABATO 24 OTTOBRE Piazzale Stazione Belluno ore 15:00

27 / 9 / 2009

Nel mese di aprile di quest’anno, si è costituito nella provincia di Belluno, il Comitato Acqua Bene Comune. Da subito, il comitato ha promosso una campagna di sensibilizzazione e informazione sull’attuale situazione di sfruttamento in cui si trova il bacino idrico della Piave. Infatti, il 90% delle sue acque è artificializzato e nel rimanente 10% sono previsti oltre una ventina di nuovi impianti di derivazione per la produzione di energia. Ciò, se si realizzasse, comporterebbe un ulteriore attacco ad un ecosistema già fortemente compromesso e un’ulteriore diminuzione della portata d’acqua dei fiumi bellunesi, con nuove conseguenze negative sulla fauna e sulla bio-diversità della Piave e dei suoi affluenti. 
Beninteso, non si tratta di una battaglia ideologica contro il sistema idroelettrico di produzione dell’energia. 
E’ ben chiaro però, che in un territorio già così devastato, attraversato da numerosi chilometri di tubature, che prelevano grosse quantità di acqua a monte e che vengono rilasciate solo dopo svariate centinaia di metri a valle, provocando la fine della vita per lunghi tratti dei fiumi bellunesi, l’energia prodotta dall’idroelettrico, non può più essere considerata rinnovabile.
Per questo, il comitato si è più volte espresso in favore delle nuove forme decentralizzate di produzione di energia idroelettrica, come ad esempio il fotovoltaico, le uniche capaci di rendere indipendenti le comunità territoriali e i cittadini dagli interessi privatistici delle multinazionali energetiche. 
Parallelamente a questa, è stata creata una campagna di contro-informazione sulle recenti attività del governo, che attraverso un decreto legge a firma Fitto-Calderoli, ha definitivamente aperto la strada alla privatizzazione del servizio idrico integrato, ovvero dell’acqua potabile. 
Tale decreto infatti, prevede che entro il 31 dicembre del 2011, gli Enti Locali siano costretti a dare in gestione a privati, attraverso una gara d’appalto, le reti idriche comunali.
Per sostenere queste battaglie, il comitato ha dato inizio ad una raccolta firme popolare, nella quale si richiede con forza l’attuazione di una nuova politica territoriale sull’acqua, che preveda una maggiore partecipazione dei cittadini e delle comunità sulle scelte relative alla gestione e alla pianificazione di un bene comune così importante e fondamentale. 
A conclusione della raccolta firme è prevista, per sabato 24 ottobre, una manifestazione nella città di Belluno, alla quale hanno aderito numerose realtà territoriali e singoli cittadini, che si sono stancati dell’arroganza che, da cinquant’anni a questa parte, vecchi e nuovi predoni dell’acqua hanno dimostrato di avere nei confronti di un territorio, quello italiano, già simbolo come nel caso del disastro del Vajont, di ciò che può produrre il cinismo di chi antepone la logica del profitto al bene comune. 


sito Comitato Bellunese Acqua Bene Comune

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