Arresto di Giorgio e perquisizioni in Valsusa: la vendetta dello Stato dopo l'Alta Felicità

3 / 8 / 2023

A pochi giorni dalla fine del Festival Alta Felicità, puntuale come un orologio svizzero si abbatte sul movimento No Tav la vendetta della Questura di Torino. Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 2 agosto, è stato arrestato Giorgio, storico militante No Tav. La motivazione è stata una presunta violazione dei dispositivi della sorveglianza speciale che gli sono stati imposti lo scorso giugno e che prevedono il divieto di lasciare il comune di residenza, Bussoleno per un totale di anni 3. Al netto dell’assurdità di questo tipo di misura, l’arresto di Giorgio ha delle incredibili anomalie: «un arresto “in flagranza per differita”, un’evidente azione di forza nei confronti del movimento notav, un atto repressivo spropositato nei confronti di Giorgio, una mossa vergognosa da parte della questura e dalla sua dirigenza» scrive Notav.info.

Come se non bastasse, questa mattina (giovedì 3 agosto) la polizia ha fatto irruzione nei presidi di Venaus e San Didero per delle perquisizioni che hanno fatto il solito buco nell’acqua. È evidente che ci sia un movente politico dietro tutto questo, che si somma al solito accanimento con il quale la Questura di Torino ha sempre trattato il movimento No Tav. E la motivazione è molto semplice: il successo – politico e sociale – del Festival dell’Alta Felicità, ma soprattutto la straordinaria partecipazione alla “passeggiata verso i fortini della devastazione” mette a nudo la conflittualità intrinseca che si instaura nel rapporto tra sfruttamento e difesa degli eco-sistemi e della vita che li abita. In Italia in particolare, la decurtazione di risorse per la sistemazione idrogeologica del territorio e per la transizione ecologica stanno andando di pari passo con la demolizione delle pur insufficienti misure di tutela sociale (vedi reddito di cittadinanza).

Ed è per arginare questo potenziale di conflitto che va letto l’ennesima operazione contro il movimento No Tav. Citando sempre il comunicato di Notav.info, «sappiamo anche che l’estate di lotta no tav ha dimostrato che la potenza del movimento e di tutte le realtà che hanno partecipato, contaminandosi a vicenda, è la nostra certezza e ciò da cui dobbiamo partire per guardare al futuro».

Per questa ragione, appare più chiara l’operazione che ha portato all’arresto di Giorgio e alle perquisizioni in Valle. «Una vendetta da parte della questura torinese a termine del Festival Alta Felicità, dopo innumerevoli tentativi per mettere i bastoni fra le ruote, dopo indagini al sindaco di Venaus, dopo insinuazioni per mancanza di sicurezza, il festival è stato portato a termine come tutti gli anni, da sette anni, come un grande risultato. Il risultato di una lotta pluridecennale capace di collaborare, cooperare, immaginare modi diversi di vivere, di stare insieme con l’obiettivo di lottare. A fronte di una spasmodica ricerca di visibilità da parte degli uffici della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali per avere il proprio momento di riscossa, ci auguriamo un futuro di libertà per tutti e tutte, stringiamoci per essere più forti e continuare come sempre a lottare, perché a sarà dura sì, ma per loro».