La regione minaccia di chiudere i progetti per i disoccupati.

A rischio Isola e Bros : Barricate a Napoli.

Un arresto durante i blitz di ieri.

30 / 4 / 2010

La giornata di ieri rappresentava un importantissimo crocevia per la sorte del bacino di circa 5.000 disoccupati che hanno preso parte ad i progetti I.S.O.L.A. e B.R.O.S.

I due progetti di inserimento socio lavorativo promossi dalla precedente amministrazione regionale e cofinanziati dal governo, erano stati il frutto di una lunghissima vertenza che aveva portato alla costruzione di un percorso di orientamento e formazione al lavoro per i movimenti dei disoccupati storici della città. Isola e Bros per un ciclo di circa due anni hanno rappresentato la garanzia di reddito per il grande bacino dei movimenti dei disoccupati napoletani.

La giornata di ieri vedeva la convocazione della cabina di regia presso la Prefettura di Napoli. Intorno ad un tavolo il governo nazionale con il Ministero del lavoro, la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli, la Prefettura e la Questura. All’ordine del giorno lo sblocco dei fondi per il continuo del progetto Bros a cominciare dalle ultime mensilità previste per i disoccupati e il futuro dei 5.000 corsisti alla conclusione del progetto.

La Regione Campania del neo presidente Caldoro sedeva per la prima volta in veste istituzionale dopo la vittoria della recente tornata elettorale per il consiglio regionale campano. A rappresentare la giunta Caldoro c’era il fratello del prefetto Catenacci (ex commissario all’emergenza rifiuti), un anziano dirigente della regione campania dimenticato dai più. Dalle parole del 75enne burocrate regionale si è potuto comprendere come le aperture di Caldoro in campagna elettorale sui temi legati alla disoccupazione siano state solo mera propaganda.

La regione campania intende sbloccare i fondi solo se si ritorna alla mission iniziale del progetto, cosa assai complicata vista le innumerevoli evoluzioni della natura del progetto Isola e Bros frutto di continue rimodulazioni dovute all’acceso confronto tra disoccupati, governo e regione.

Ma il pezzo forte è stato lasciato alla fine : “la regione campania si riserva di smantellare i progetti di inserimento al lavoro rivolti ai disoccupati di lunga durata”.

In pratica la fine di uno dei più grandi ammortizzatori sociali della regione ed in particolar modo della città di Napoli e della sua provincia. 

A queste parole è seguita una mobilitazione mossa principalmente dalla rabbia dei disoccupati. Una serie rapida e veloce di blitz si sono registrati nel centro cittadino, in particolar modo nelle zone tra Via Foria, Piazza Carlo III e Piazza Cavour. Decine gli autobus assaltati e usati come barricate nelle strade. Un autobus ha preso fuoco nei pressi di Via Foria dopo che i passeggeri erano scesi.

Blitz veloci impossibili da intercettare per polizia e carabinieri che in gran numero scendevano per le via della città. Il traffico completamente nel panico causava la sospensione di tutto il servizio di trasporto pubblico, ad eccezione della metropolitana, sulla dorsale del centro cittadino da Piazza Carlo III al Museo Nazionale, una parte del cuore economico e commerciale della città.

Diversi concentramenti c’erano stati dal mattino in diverse piazze della città, dove i movimenti di lotta dei disoccupati si erano concentrati in attesa delle notizie che giungevano dalla Prefettura. In Piazza Dante, in Piazza del Gesu’, in Piazza Matteotti, a seconda delle affinità politiche i diversi movimenti si erano radunati in attesa delle risposta da parte della Regione e del governo. Nel pomeriggio dopo le cattive notizie sono partiti i blitz. Il bilancio della giornata è di un fermo tramutatosi poi in arresto, un disoccupato di 39 anni, che oggi sarà giudicato per direttissima dal Tribunale di Napoli.

Per i disoccupati le mobilitazioni riprenderanno ben presto a cominciare da domani, 1° Maggio quando a Chiaiano, una parte di loro, sfileranno insieme agli altri movimenti della città. In testa il Coordinamento di lotta per il lavoro, Unione disoccupati Napoletani, Unione disoccupati organizzati, Movimento di lotta Pontenuovo, le principali sigle del movimento dei disoccupati.

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