Nucleare né qui né altrove, né ora né mai: un appello per una mobilitazione europea, per una costituente dell'energia bene comune

29 Maggio: Manifestazione antinucleare a Krsko

14 / 4 / 2011

Fukushima ha tragicamente e bruscamente ricordato al mondo intero che il rischio nucleare è ingovernabile e le sue conseguenze sono inaccettabili.

Rifiutare la strada del nucleare non è solo un fatto tecnico, né è una decisione relegabile nella sfera limitata, per quanto importante, delle discussioni sui dettagli di costo, di efficienza, di prospettiva del combustibile.
Riguarda, piuttosto, una scelta complessiva di democrazia, radicale e intensa, che investe il modello di società che vogliamo, che ci meritiamo, di cui abbiamo bisogno.

Una società in cui i beni comuni siano parte costitutiva della cittadinanza ed il loro accesso libero e garantito – per noi e per le generazioni future – ne sia lo statuto materiale.

Accanto alla necessità di abbandonare gli idrocarburi reclamiamo l'abbandono di un intero paradigma in cui l'energia, ovvero la misura del possibile, ècontrollata – nelle sue fonti primarie, nelle sue trasformazioni, nella distribuzione – da una razionalità di mercato e di profitto.
Una razionalità guidata da una necessità bulimica di crescita che non ha nulla a che vedere con il benessere, la giustizia, la pace, la preservazione della vita e della sua riproduzione.

Il nucleare comporta la necessità intrinseca di mentire, di travisare, di nascondere le informazioni e la dimensione dei fatti così come abbiamo visto a Fukushima e così come WikiLeaks ci informa essere avvenuto entro la IAEA rispetto alla TEPCO: è questo l'unico modo con cui è possibile gestire l'impatto sociale e ambientale della filiera nucleare che è insieme e inseparabilmente militare e civile.

Rifiutare il nucleare è la conseguenza naturale di una scelta diversa.
La scelta di un mondo in cui l'energia è un bene comune diffuso, e che, per questo, non necessita delle guerre per garantire a pochi l'appropiazione – e la consunzione – di fonti limitate, localizzate ed esauribili.
La scelta di interrogarsi democraticamente sulle ragioni e i modi della produzione, dell'utilizzo collettivo delle risorse e sugli equilibri dell'intero ecosistema che garantiscono il perpetuarsi della vita.
La scelta di non arrogarsi il diritto di gettare un'ombra sulla vita di centinaia di generazioni future.

Così come i cambiamenti climatici o l'avvelenamento chimico o nucleare si estendono globalmente e a lungo nel tempo, la scelta che vogliamo coinvolge necessariamente tutti, non una sola regione od un solo paese.
È una scelta globale di democrazia, di preservazione, di giustizia, di accessolibero ai beni comuni per tutti e per ciascuno.

Per questo l'abbandono del nucleare è una scelta che, intanto, deve coinvolgere l'Europa e la cui costruzione parte, come sempre, dai movimenti e dalle associazioni che da lungo tempo costruiscono alternativa e conflitto, narrazione e possibilità, democrazia e pratiche diffuse.

È il tempo di dare un impulso a questa costruzione corale ed europea.

Rivolgiamo un appello ai movimenti italiani contro il nucleare e per i beni comuni a costruire insieme alle realtà europee una grande manifestazione alla centrale più prossima a noi per 29 maggio: a Krško, in Slovenia. Una centrale, che già in passato ha avuto diversi incidenti, sulla quale il presidente della
Regione FVG vorrebbe investire per raddoppiarla, usandone l'energia, dentro al piano nucleare del governo.

È un appello che rivolgiamo ai movimenti sloveni, austriaci e tedeschi, per costruire una grande appuntamento che sia l'occasione di rilanciare a livello europeo una storia, quella che vorremmo, che non parla di produrre ossessivamente ma altrettanto di riprodurre e ri-generare, non di consumare e
usare ma di godere e condividere.


Il 29 Maggio per rendere ancora più forte il nostro impegno perché il 12 e 13 Giugno nel referendum in Italia vinca il SI per fermare il nucleare.


Il 29 Maggio a Krško, oltre il nucleare, oltre il controllo dell'energia, per una costituente europea dell'energia bene comune.

Comitato vota SI per fermare il Nucleare di Trieste  

PRIMI FIRMATARI

 Mario Agostinelli, Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani, Angelo Baracca, Tiziana Cimolino, Federico Della Valle, Giuseppe de Marzo, Massimo Desanti, Alfiero Grandi, Alessandro Metz, Edoardo Milotti, Edoardo Pernici, Dario Predonzan, Lino Santoro, Massimo Scalia, Luca Tornatore, Sergio Ulgiati, Maurizio Fermeglia, Vilma Mazza, Luciana Boschin

Per adesioni di singoli, associazioni e comitati:

[email protected]