Situazione critica al Cairo per i partecipanti alla Gaza Freedom March

appello alla mobilitazione e alla informazione di U.S. Citizens for Peace & Justice sulle giornateconvulse vissute al Cairo daglia ttivisti della Gaza Freedom March

29 / 12 / 2009

Scriviamo per richiamare la vostra attenzione sulla situazione critica che si sta sviluppando al Cairo nel corso delle ultime settimane.

Già da giorni prima di Natale, più di 1300 cittadini di 42 diverse nazionalità, sono affluiti al Cairo in transito per Gaza, dove prevedono di incontrare il 31 dicembre, oltre 50.000 Palestinesi per partecipare alla Marcia per la Libertà di Gaza (Gaza Freedom March) e protestare contro il prolungato assedio di Gaza.

Questo accade dopo mesi di preparazione e innumerevoli incontri con i rappresentanti del Governo Egiziano, nel corso dei quali sono state fornite tutte le informazioni riguardanti i nomi dei partecipanti e i dettagli organizzativi, alle autorità egiziane competenti.

L’Egitto improvvisamente ha annunciato che avrebbe negato l’ingresso a Gaza a questi pacifisti partecipanti alla Marcia, che non avrebbero potuto incontrarsi al Cairo, che non avrebbero potuto uscire dal Cairo se non per ragioni turistiche, che non avrebbero potuto mostrare poster o striscioni, che non avrebbero potuto partecipare a nessuna commemorazione pacifica e simbolica di tutti i civili uccisi a Gaza un anno fa o delle sofferenze attuali dei Palestinesi di Gaza.

E quindi ora circa 1.400 persone sono bloccate al Cairo dalle forze di sicurezza Egiziane.
Un gruppo di partecipanti Europei si sono accampati di fronte all’Ambasciata Francese chiedendo autobus per andare a Gaza. Altri hanno provato a cercare autobus privati ma sono stati riportati indietro su ordine della Polizia Egiziana. La delegazione Italiana è rimasta bloccata a Giza, alle 5.00 di mattina l’autobus non era ancora arrivato a prenderli, così hanno deciso di marciare fino all’Ambasciata Italiana distante diversi chilometri. Una donna Australiana è stata arrestata nel suo albergo e portata alla stazione di polizia per poi essere rilasciata.

Ieri al Cairo,  Hedy Epstein, 85enne sopravvissuta all’Olocausto e partecipante alla Marcia, ha iniziato uno sciopero della fame; a lei si sono aggiunti altri 10 partecipanti per protestare contro le azioni del Governo Egiziano.

C’è qualcosa di terribilmente sbagliato quando persone che spendono tempo e risorse per protestare pacificamente contro una madornale ingiustizia, sono ignorate dal mondo. .