Intervista ad un attivista di Tunisi

12 / 1 / 2011

Cosa sta succedendo in Tunisia in questi giorni?

Succede che un movimento di cittadini si trova a criticare le situazioni sgradevoli che derivano da politiche sbagliate nel nostro paese, attraverso gli scioperi e una battaglia critica dei cittadini contro lo stato.

 Chi sono i protagonisti di queste manifestazioni?

La dimensione è vasta e composta da ambiti diversi della popolazione, infatti la protesta è stata da subito molto spontanea. La società intera, ma soprattutto gli studenti e i disoccupati criticano la situazionei politica sotto tutti i punti di vista.

Le proteste avvengono nelle città principali o anche altrove?

Dappertuto. Dal sud a nord, da est a ovest, nei piccoli paesi o villaggi. E' veramente una rivoluzione generale ed estesa in tutto il paese.

Cosa accadrà secondo lei nei prossimi giorni? La popolazione continuerà a protestare?

Si perchè la scocietà ha domande precise da porre e vuole soluzioni, per il lavoro o per le riforme politiche e sociali. Sebbene il movimento sia molto spontaneo e non inquadrato le idee sono chiare.

La repressione da parte della polizia è molto dura?

Certo, visto il numero dei morti ed è qualcosa che ha conseguenze molto dure anche per chi cerca di sostenere questa protesta, come ad esempio il mondo del cinema o la società civile.

Cosa può fare la comunità internazionale o chi dall'esterno volesse in qualche modo dare il proprio aiuto?

Sicuramente prendere delle decisioni ben precise su come relazionarsi con lo Sato Tunisino e fare pressione su di esso, perchè attraverso gli scambi economici il nostro stato usa il denaro per applicare misure dannose e fare azioni non buone nei confronti dei cittadini. E' importante che sopratutto in Europa se ne parli molto, attraverso le televisioni ed i giornali, per raccontare davvero cosa accade qui.