Ingresso trionfale a Diyarbakir dei Gruppi di Pace

Continua il viaggio dei gruppi di pace attraverso il Kurdistan

22 / 10 / 2009

I due Gruppi di Pace che il 19 ottobre a Silopi erano entrati in Turchia dall’Irak ieri sera (20 X) sono partiti da Silopi, e, dopo un itinerario breve ma interrotto continuamente dall’accoglienza numerosa ed entusiasta dei curdi ieri a Cizre e Nusaybin, ed oggi a Kiziltepe, Mardin e Cynar, stasera (21 ottobre) sono arrivati a Diyarbakir, con un ingresso trionfale in seno alla popolazione che li attendeva da tre giorni di ininterrotta mobilitazione, tra canti, danze e discorsi, radunata in un grande piazzale in una sorta di nuovo festoso Newroz. Domani (22 ottobre) è prevista la loro partenza per Ankara.

Io sono arrivato a Diyarbakir oggi (21 ottobre) e verso le 14.30 ho raggiunto tale piazzale, non molto lontano dalla sede centrale del partito curdo, il DTP; dal 19 ottobre esso era gremito di folla e sul palco si alternavano ininterrottamente cantanti, gruppi musicali, annunciatori, oratori...

Sull’impalcatura campeggiava la scritta : Barýþ (significa “pace” in turco) – Aþîtî (significa “pace” in curdo). Subito sotto, il ritratto di Ocalan e la scritta: “Vogliamo la nostra Road Map,
garanzia della libertà del popolo”. Allusiva alla Road Map scritta da Ocalan in carcere e tuttora trattenuta dallo Stato che ne ritarda la divulgazione.

Per quattro ore consecutive è durata l’attesa. Contrariamente a quanto solitamente accade, anziché il consueto alternarsi di discorsi in curdo con altri in turco, dal palco si è parlato solo sempre in curdo.

Le canzoni proponevano parole quali “guerilla” (guerrigliero) e “aþîtî” (pace), ed erano l’espressione coerente della situazione creatasi, in cui i venti di pace, che parevano destinati a dissolversi, sono stati rilanciati in modo travolgente proprio dalla coraggiosa iniziativa proposta da Ocalan e subito raccolta dal PKK, mentre l’ “iniziativa curda” (poi ribattezzata “iniziativa democratica”) lanciata dal Primo Ministro Erdogan ormai languiva (anche se occorre riconoscere che sono stati anche la primavera e l’estate di “aperture” verso la questione curda promosse dalle forze di governo a creare il clima favorevole agli eventi attuali).

L’annuncio dell’imminente arrivo dei Gruppi di Pace e’ stato salutato dal palco con la canzone “Gerilla Rojbaþ” (“Buongiorno guerrigliero”), immediatamente cantata in coro dalla folla. Poi si sono udite le note ritmiche e un po’ solenni degli inni nazionali curdi...

Finalmente, verso le 18.30, nell’entusiasmo generale, sono arrivati i Gruppi di Pace, dopo un itinerario rallentato dalle continue tappe nelle localita’ attraversate (ieri Cizre e Nusaybin, oggi a Kiziltepe, Mardin e Cynar), anch’esse gremite di curdi in attesa.

Ma l’arrivo dei due Gruppi di Pace aveva subito ritardi anche per altre cause. Partiti dall’Iraq il mattino del 19 ottobre, avevano subito un incidente automobilistico, purtroppo costato la vita ad un componente dei Gruppi di Pace; poi, giunti al confine, molto tempo era stato necessario per i meticolosi controlli dell’identità, visite sanitarie etc. Infine, il 19 sera, per un momento tutto era sembrato turbato da gravi ostacoli: su cinque dei componenti pesava l’imputazione di appartenenza al PKK, e ciò pareva impedirne la libertà di movimento: i due Gruppi di Pace, di conseguenza, avevano deciso di restare al completo a Silopi fino allo sblocco della situazione. La quale ieri sera (20 ottobre) si era risolta, e tutti avevano ricevuto l’autorizzazione a ripartire.

Dopo l’entusiasmo festante esploso al loro arrivo dal palco si sono succeduti (ora sia in turco che in curdo) i discorsi dei membri dei Gruppi di Pace e dei loro accompagnatori; è stato rievocata la precedente esperienza, quella dei due Gruppi di Pace di dieci anni or sono, rilevandone le differenze: ma, nonostante le gravi avversità allora incontrate, era stata proprio quell’esperienza ad aprire una strada che ora dava i suoi pieni frutti. E’ stato sottolineato con orgoglio come l’iniziativa sia stata assunta in un momento carico anche di gravi difficoltà (la continuazione delle operazioni militari dell’esercito, le persecuzioni politiche contro il DTP, le violenze contro la popolazione civile...) e come, ciononostante, i curdi abbiano saputo assumere direttamente l’iniziativa, senza attendere aiuti esterni (Comunità internazionale etc.).

Domani (22 ottobre) è prevista la partenza per Ankara dei Gruppi di Pace. Ora si vedrà se e come la compagine governativa, che sinora ha assunto un atteggiamento favorevole all’iniziativa curda, saprà iniziare con essa un concreto dialogo di pace.

Diyarbakir, 21 ottobre 2009

Aldo Canestrari

L'accoglienza lungo la strada