Tutto e' nero.Tutto ha perso il significato. Anche la lotta virtuale su internet. Su Facebook vedi tutti gli utenti con la stessa foto con i nomi cambiati. Non riconosci più gli amici.
Ti dicono di fare la stessa cosa. Ti dicono che gli studenti che in Italia hanno partecipato alle manifestazioni al rientro in Iran sono stati arrestati o si sono visti ritirare il passaporto. "Non tornare in Iran", ti dicono e tu senti un vuoto nel cuore. Fino a poche settimane fa ti sentivi soffocata perche' avevi paura di dire quello che pensavi. Oggi tremi nella prigione dell'angoscia di non poter piu' tornare nel tuo Iran. Pensi agli occhi della ragazza pochi secondi prima della sua morte, li ha visti tutto il mondo. Sta morendo e le dicono "non aver paura" e muore. Non so se ha avuto paura. Non avevo visto morire nessuno. In lei ho visto morire il mio Paese. Nei suoi occhi che si perdevano nel nulla ho visto morire l'umanità. Ebbene ti dici che non hai niente da perdere. Tanto ormai abbiamo perso tutti. Siamo dei grandi perdenti.
Abbiamo perso il nostro Iran. Ha perso la democrazia, cosi' come
hanno perso i nuovi amici occidentali dell'Hitler iraniano. Anzi. Qua
dobbiamo parlare di tanti Hitler. Stringetevi la mano e fate un
brindisi con l'Occidente adesso che l'Iran non esiste piu'. Il nostro
grido soffocato verra' forse ricordato dalla storia.
Il nemico e'
nostrano. Segue le orme d'Israele. Le folle disperate degli iraniani
intorno ai cadaveri morti mi ricordano i palestinesi. Quasi la stessa
disperazione, ma la stessa identica angoscia, perche' l'Iran e' ormai
occupato.
Noi abbiamo votato, loro ci hanno ucciso e l'Occidente
ha taciuto. Voi fate brindisi alla vostra vittoria. Noi piangeremo la
nostra rovina.
Solo fino a pochi giorni fa, verde era il colore della speranza.
Oggi e' il colore del sangue, del lutto, della perdizione, degli occhi
che si spengono per un Paese.
"Non avere paura", mi dico. Eppure
piango e tremo. Ho sempre pensato a quelli che per aver detto la
verita' dovevano vivere lontano dal Paese. Oggi vedo me e i miei amici
tremare afflitti dalla paura. E' immisurabile la profondita' di questo
dolore.
Ci hanno dimenticato tutti. Perfino il buon Dio sembra non
voler sentire le nostre grida. E io non so piu' cosa rispondere agli
amici atei. Hanno un sorriso amaro. Come se mi volessero dire "avevamo
ragione noi".
Urla un'intera nazione. E il mondo sta a guardare
tutto in silenzio. Aiutateci a rompere il silenzio. Aiutateci a tenere
vivo il verde. Aiutateci a salvare quel poco che e' rimasto dell'Iran.
Aiutateci a credere che l'umanita' esiste ancora. Non vi chiediamo
molto: basta portate qualcosa di verde, fosse anche una semplice foglia
attaccata sulla camicia.
E tu, buon Dio Onnipotente, se esisti davvero muovi almeno un dito.
Nardana Talachian, per tutti i ragazzi in piazza a Teheran