Vicenza - Il silenzio è omertà

15 / 2 / 2010

E così sia: su quanto sta avvenendo all’interno dell’aeroporto Dal Molin, salvo rare eccezioni, nessuno vuol parlare, ne tanto meno scrivere. L’omertà avvolge il cantiere mentre le idrovore tentano di liberarlo dall’acqua che lo ha sommerso a causa dell’esondazione della falda, nonostante – è scritto nella Vinca approvata dalla Regione Veneto – esse non sarebbero mai dovute entrare in azione a causa dei danni che possono provocare al delicato assetto idrogeologico dell’area.

Ma, di questi tempi, tutto sembra essere nelle mani e sulle spalle dei cittadini. La politica, infatti, tace, quasi che un possibile danno strutturale alla falda acquifera non sia cosa che la riguardi; mentre gran parte della stampa ha dimenticato che il proprio lavoro non è quello di copiare comunicati stampa aggiungendoci qualche virgoletta qua e la, ma di cercare informazioni, costruire inchieste, dare ai cittadini gli strumenti per conoscere quanto sta avvenendo attorno a se.

E così, per sapere che la falda acquifera ha esondato all’interno del Dal Molin ci sono volute 50 persone che si sono arrampicate sulle gru del cantiere e hanno scattato decine di foto; perché nessuno era andato a verificare, mentre chi lo sapeva si è ben guardato dal dirlo ai vicentini. Insomma, la verità, in questo tempo di democrazia decantata, vale una denuncia per ingresso clandestino in area militare invece che essere un diritto intoccabile di cittadinanza.

E ora che la verità è emersa, cosa succede? Che il commissario Costa, primo responsabile di quanto sta avvenendo, si rifugia in un assordante silenzio, dicendo ai giornalisti che non vuole rispondere; e nessuno, tra quanti hanno in mano le penne dei mezzi d’informazione, si prende la briga di metterla nero su bianco questa risposta che già dice un mucchio di cose. Come nessuno si premura di telefonare alle cooperative appaltatrici, per chiedere i dati tecnici, di capire perché i pozzi piezometrici prescritti dalla Vinca per controllare la falda non siano stati realizzati e non esista alcun dato disponibile, di sentire dagli operai che ogni giorno entrano e escono cosa vedono, di verificare perché i tecnici regionali non muovono un dito di fronte al fatto che tutte le loro prescrizioni sono state stracciate dalle ruspe.

Si chiama omertà, questo comportamento. Quando un argomento scotta troppo, è meglio non aprire il pentolone che lo contiene. Il 26 febbraio il commissario Costa sarà a Vicenza, per incontrare il sindaco Variati. In queste settimane, sta confezionando dati falsi e risposte tranquillizzanti per mettere un tappo alla verità. Cosa, questa, che hanno già visto decine di comuni del Mugello, oggi senz’acqua grazie al cantiere “più ecocompatibile del mondo”.

Il 25 febbraio, con un convegno, presenteremo foto e dati tecnici raccolti in queste settimane che portano qualunque tecnico indipendente a una conclusione chiara e oggettiva: la falda acquifera è a rischio. Chi viene a Vicenza il giorno dopo, per dire il contrario dovrà fare i conti con le nostre prove; e, visto che sono state raccolte di prima mano, non potrà sostenere che sono solo congetture.

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