Trieste, 24N : corteo di studenti e insegnanti

In 500 tra studenti e professori insieme per le vie della città per contestare la finanziaria regionale.

25 / 11 / 2012

Oggi la scuola ribelle è scesa in piazza, in 500 tra studenti e professori insieme per le vie della città per contestare la finanziaria regionale.
In questa proposta di legge è previsto un pericoloso taglio del 40% dei fondi per l'istruzione che comprendono anche l'edilizia scolastica. La volontà di chi ci governa è chiara: la legge APREA è l'ennesimo passaggio di un processo di smantellamento di un sistema pubblico di formazione e della sua sostituzione con un sistema di mercato. In questo modo toglie ogni opportunità di avere una scuola pubblica, libera e partecipata.
Davanti alla Regione abbiamo sommerso un fantoccio sotto le macerie delle nostre scuole: Ci sembra ovvio e naturale pensare che questi tagli causeranno altri “incidenti” ai nostri istituti, che oltretutto risalgono ai primi del '900. Del resto, pochi giorni fa abbiamo chiesto al Sindaco di dichiarare lo stato di emergenza per le scuole triestine (e in particolare per il Nautico di cui era crollato un cornicione addosso a uno studente) e ci aveva risposto che aspettava il morto. Bene, la Regione sembra che stia proprio nella strada giusta per provocarli i morti nelle scuole! .
Oltretutto la nostra Regione in questa finanziaria, o meglio "definanziaria" ha tolto alla cultura 22 dei 34 milioni stanziati fino all'anno scorso.
Ci sembra inequivocabile che sia in corso una devastazione della cultura, sia per quanto riguarda quella del territorio sia quella all'interno degli istituti scolastici. Impossibile non collegare questi due aspetti della finanziaria: entrambi puntano a una desolazione culturale, mirata alla distruzione di un futuro diverso da quello che ci propongono e che per altro ha creato la crisi che stiamo vivendo.
Alla fine del corteo abbiamo annunciato una manifestazione nei giorni in cui il consiglio regionale si riunirà per votare la finanziaria regionale 2013, aprendola a tutte le realtà che contestano la logica di questo provvedimento “lacrime e sangue”, che taglia la sanità, i trasporti, la scuola, l'università, la cultura, per unirci e fermare quella che è la distruzione del nostro futuro.
Se chi è al potere nelle amministrazioni locali si dichiara impotente di fronte a questa macelleria sociale (ordinata dalla Troyka e dal governo Monti) deve avere l'onesta di dimettersi!!
QUE SE VAYAN TODOS!!!

Autogestito Scoordinamento Studentesco