Pescheria, concessioni su misura

Treviso - Stand del forum dell’Acqua sull’isola negata a Enzimi

Conferenza stampa di presentazione della Manifestazione del 4 Dicembre a Venezia

28 / 11 / 2010

 L’acqua della discordia. Dopo il «no» con cui la giunta comunale di Treviso ha negato l’isola della Pescheria alla manifestazione Idrodinamica dell’associazione Enzimi, ieri il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha allestito un banchetto proprio nello «spazio incriminato» per invitare i cittadini a partecipare alla manifestazione regionale che si terrà a Venezia sabato 4 dicembre. Un banchetto regolarmente autorizzato dal Comune: un permesso che stride rispetto al divieto imposto dalla giunta alla performance di musica e teatro che si sarebbe dovuta svolgere ieri a partire dalle 15. «Un rifiuto che è stato giustificato dicendo che l’Isola della Pescheria è delicata e una manifestazione come quella proposta l’avrebbe potuta danneggiare - dice Monica Tiengo del Forum Italiano per l’Acqua - Erano solo balletti e performance: non sarebbe stata allestita alcuna struttura. E inoltre era stata fatta regolare richiesta un mese prima, richiedendo inizialmente lo spazio della loggia e in seguito quello della Pescheria. Richiesta per la quale l’associazione Enzimi deve ancora ricevere diniego scritto».

 Durante l’intero pomeriggio sono stati distribuiti volantini informativi per invitare i cittadini a partecipare alla manifestazione a Venezia: l’appuntamento è alla stazione di Treviso sabato 4 dicembre alle 12.45. Coloro che parteciperanno alla manifestazione, grazie a un accordo con le Ferrovie dello Stato, potranno usufruire di uno sconto del 10% sul biglietto. «Ce l’abbiamo comunque fatta: il tema dell’acqua è un tema cruciale che ha ottenuto un ottimo riscontro anche in provincia di Treviso con 20 mila firme raccolte per ogni quesito referendario», conclude Monica Tiengo.

 «Chiediamo la moratoria, un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze previste dalla legge Ronchi - commenta Gigi Calesso di Un’Altra Treviso - Se a causa delle elezioni politiche l’anno prossimo non si dovesse fare il referendum, rischiamo che aumenti ulteriormente l’imbarazzo e che vengano incentivati affidamenti privatistici da cui poi sarebbe difficile tornare indietro».

Tratto dalla Tribuna di Treviso del 28 novembre 2010