Incursione no-global ieri mattina in Via Bianchini a S.Bona di Treviso. Quindici «invisibili» del comitato per la casa hanno sfondato la porta di un appartamento Ater sfitto per valutarne le condizioni, a un anno di distanza dal precedente blitz. Amara sorpresa, per loro: a un metro dalla porta un muro impediva l’accesso.
«Nonostante le richieste, le liste di attesa per gli alloggi, le difficoltà economiche di moltissime famiglie, il Comune rimane inerte» - denuncia il portavoce Nicola Vendraminetto - In città ci sono oltre 250 case sfitte e almeno 52 sono a Santa Bona». «La situazione non è mutata, ma anzi è peggiorata - insistono i no global - Queste case chiuse senza alcuna manutenzione stanno lentamente marcendo. Basterebbero poche migliaia di euro per renderle agibili e abitabili».
La questione delle case sfitte si è fatta più pressante dopo il recente sfratto degli immigrati dall’ex Croce rossa. «Ma non è questione di immigrati: il problema della casa coinvolge tutti» - dice il comitato per la casa - certo il caso è emblematico dell’atteggiamento del Comune: spiegamento di polizia e clima di terrore, nemmeno un assistente sociale presente». Nel frattempo gli immigrati continuano a campeggiare alla Chiesa Votiva.
Tribuna di Treviso 27 giugno 2010 (s.g.)