Trento - Lettera aperta al forum dei movimenti per l'acqua bene comune!

Dopo le contestazioni contro il DDL Gelmini e la provincializzazione dell'Ateneo trentino minacce di sgombero dell'aula 13 liberata a Sociologia e di sospensione di alcuni attivisti dall'università.

Utente: marziana
30 / 6 / 2011

Nella facoltà di Trento, si sta creando una situazione sconcertante e al tempo stesso che fa riflettere.

Noi, studenti del collettivo TrentoAnomala, soggetto e fulcro delle mobilitazioni degli ultimi anni in università e non solo, stiamo subendo un attacco che ha bisogno di essere denunciato a tutti quei movimenti che quest'anno si sono mobilitati, costruendo tutti assieme la straordinaria vittoria del referendum del 12 e 13 Giugno. 

Il 24 maggio, abbiamo deciso di promuovere la campagna referendaria organizzando all'interno della facoltà di Sociologia una festa ricca di interventi, dibattiti e banchetti informativi.

Con il dovuto anticipo ci siamo mossi per avere tutti i permessi necessari, ma, il pomeriggio stesso dell'iniziativa, ci siamo visti negare i permessi. Credendo che la riappropriazione degli spazi significhi reclamare democrazia, spesso messa sotto attacco come i beni comuni che tutti e tutte stiamo difendendo, abbiamo creduto che occupare la facoltà per la giornata fosse giusto e necessario, perchè per fermare l'informazione e zittire un dissenso che anima le nostre piazze da mesi ci vuole ben altro che una piccola carta burocratica. Alcuni giorni dopo la festa, che ha visto la partecipazione di più di 500 persone, ad alcuni soggetti del collettivo, riconosciuti forse come i più attivi, è stata recapitata una fattura che si aggira attorno ai 500euro, per rimborsare alla portineria le ore extra svolte durante la giornata dell'occupazione.

Opponendoci al pagamento assurdo di questa fattura, ci è stata fatta una minaccia che ha dell'incredibile e inaccettabile; ci è stato detto che o paghiamo la fattura o alcuni di noi verranno sospesi dall'Università, non potranno più accedere agli esami e dunque alla laurea.

Un ricatto, perchè lo riteniamo un vero e proprio ricatto, deve avere una risposta forte e chiara da parte di tutti coloro che hanno contrastato la mercificazione del sapere, i ricatti dei Marchionne, coloro che hanno costruito in un bellissimo clima la vittoria referendaria.

Crediamo che delle sospensioni per aver contribuito ad una lotta che ha visto il 12 e 13 giugno più di 27 milioni di italiani, siano inaccettabili.

Chiediamo di prendere una posizione al comitato referendario, perchè questi fatti non passino inosservati.

Da Trento alla Val di Susa, nessuno di noi ha paura e accetta nessun tipo di ricatto!

Trento Anomala

Fotografie della serata