TDOR- Liberi corpi in libere terre

Lunedì 20 alle 19.30 in Porta Portello a Padova, passeggiata per l’autodeterminazione contro la violenza transfobica, patriarcale e coloniale

18 / 11 / 2023

Il 20 novembre è il Transgender Day of Remembrance, la giornata internazionale del ricordo per le vittime dell’odio e del pregiudizio contro le persone transgender. In un momento storico in cui, in tutto il mondo ma soprattutto nel nostro paese, la violenza e l’odio verso minoranze vengono istituzionalizzati e normalizzati partendo dal parlamento e arrivando nelle case e nei spazi pubblici; in un’Italia che è al primo posto per le vittime di transfobia in Europa, è fondamentale scendere in piazza non solo per ricordare le morti transgender e urlare la nostra rabbia di persone vive, ma anche portare nelle strade delle rivendicazioni chiare, per essere megafono e spazio sicuro per le persone trans e per tutte le persone queer che uno spazio sicuro nelle strade altrimenti non lo hanno.

La violenza transfobica non è solo fisica, non è solo verbale, ma è pervasiva, entra nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei tribunali. La violenza transfobica viene dalla stessa matrice che porta alla violenza di genere, alla violenza omolesbobitransfobica, alla violenza colonialista. Una matrice dura a morire, che ha radici profonde nella società patriarcale e capitalista in cui viviamo.

Il nostro pensiero va alle persone queer e specialmente le persone trans palestinesi che vivono una doppia oppressione: quella di una società patriarcale, di un dominio fondamentalista e liberticida, all’interno di un’ulteriore oppressione data dal processo di colonizzazione, anch’esso patriarcale e machista.

Pensiamo che sia doveroso in questo momento in ogni spazio pubblico evidenziare che la popolazione palestinese sta subendo un terribile genocidio che segue un’occupazione imperialista che dura da 75 anni e che, come persone trans ed alleati, condanniamo e contro cui sentiamo il bisogno di alzare le nostre voci di rabbia.

Ma siamo convinte che unendo le forze, unendo le voci, possiamo smantellare un pezzo per volta queste radici che ci vogliono isolate e deboli. Il 20 novembre scendiamo quindi tutte in piazza, per lottare per l’autodeterminazione di tutti i corpi, cis e trans

In questa giornata simbolica, ci mobilitiamo per tessere insieme la rabbia e il desiderio che ci muove contro la violenza machista, transfobica e patriarcale e coloniale.