Oggi una trentina di militanti del csoa Mezza Canaja e del Coordinamento migranti Terza Italia hanno promosso un presidio di denuncia sull’ennesima crisi abitativa.
Giunti alle dieci in via Tagliamento, zona stadio, i movimenti sociali si sono uniti alla protesta di una famiglia tunisina, abitante a Senigallia da quindici anni, che ieri ha subìto uno sfratto per finita locazione, con la concessione di tre giorni, da parte dell’ufficiale giudiziario, per trasferire i propri beni ed effetti personali.
La condizione è quella di un padre con l’80% di invalidità civile, madre iscritta alle liste di collocamento, due figli minori di sette e dieci anni e con l’ unico reddito quello di 450 euro della pensione del padre; l’ affitto richiesto è di 450 euro.
La famiglia, appena venuta a conoscenza dello sfratto, aveva cercato di rivolgersi al mercato immobiliare senza ottenere alcuna soluzione, impossibilitata ad esaudire le garanzie richieste dalle agenzie.
Il risultato paradossale è quello di un nucleo familiare che dopo aver sempre pagato il canone di locazione intaccando anche i risparmi, si trova gettato in mezzo alla strada.
Andando per ordine ci teniamo a sottolineare anzitutto il comportamento inqualificabile dei servizi sociali che ancora una volta hanno estorto a degli sfrattati il consenso al trasferimento e all’abbandono della casa sotto la minaccia dell’allontanamento dei figli.
Non è la prima volta che si verifica un accaduto del genere; in più di un picchetto ci è capitato di denunciare questo comportamento assolutamente vergognoso da parte dei servizi sociali di questa città; per questo ci sembra opportuno iniziare a vigilare contro un comportamento di sistematico ed ignobile ricatto che coinvolge famiglie di sfrattati italiani e migranti, in una città teoricamente governata da una giunta di centro sinistra.
La proposta degli stessi uffici è quella di un affitto diviso a metà tra comune e famiglia per quattro mesi all’hotel Trocadero e poi il nulla. L’ennesima proposta emergenziale che concede un tetto per qualche mese – chiaramente dietro compenso - e che non garantisce nessuna forma di dignità a chi si trova in difficoltà.
Chiediamo il blocco immediato dello sfratto e che il comune si proponga come soggetto terzo di garanzia per un affitto proporzionale alle risorse della famiglia.
Quello che sin da ora deve essere chiaro è che non sarà considerata accettabile nessuna soluzione che non contempli una prospettiva di lunga durata.
La lotta per il diritto ad una casa - di questa famiglia e di tutte le altre sotto sfratto - proseguirà fino a quando in questa città, al di là dei proclami elettorali di chi amministra, non verrà riconosciuta piena dignità e giustizia a quanti oggi vivono le condizioni di precarietà, sfruttamento ed emarginazione.
Csoa Mezza Canaja
Coordinamento migranti Terza Italia
Ambasciata dei Diritti Senigallia