Mestre (VE) - Negata la piazza alle associazioni

15 / 5 / 2009

Comunicato stampa

La rete Tuttiidirittiumanipertutti esprime e trasmette tutto il suo rammarico per la decisione della Questura di Venezia di vietare il presidio informativo previsto per sabato prossimo davanti al Municipio di via Palazzo a Mestre.

La rete aveva inoltrato la richiesta di autorizzazione all'ufficio apposito con 3 gg di anticipo, come di consueto in questi casi, per effettuare un'attività di volantinaggio informativo sul diritto d'asilo e sugli aventi diritto ad esso, per favorire la corretta informazione della popolazione in questo periodo di confusione mediatica e di intenso dibattito politico.
Un dibattito che può enumerare tra i suoi protagonisti anche l'ONU, l'Unione Europea e la Chiesa che in questi giorni si sono espressi apertamente contro l'atteggiamento tenuto dal governo italiano nei confronti dei respingimenti di massa dei barconi in Libia.
La Questura ha rifiutato la richiesta delle associazioni argomentando che questa non sarebbe pervenuta con il dovuto anticipo rispetto all'iniziativa.
Molte altre volte autorizzazioni come questa sono state rilasciate a meno di 48 ore dalla manifestazione in oggetto.
In seguito infatti la Questura ha proposto essa stessa due soluzioni alternative al luogo della richiesta iniziale: Ca' Farsetti a Venezia o presso la Municipalità di Marghera. Un chiaro pretesto per lasciare la città di Mestre in mano alla Lega Nord ed al suo leader Umbero Bossi che con i suoi slogan definiti anche oggi da Giorgio Napolitano intolleranti e xenofobi non fa che disorientare l'opinione pubblica su temi caldi quali l'immigrazione e la protezione internazionale, sfruttandoli a vantaggio della sua parte politica in vista delle prossime elezioni provinciali ed europee.

La Rete non intende lasciare la città di Venezia, da sempre simbolo della pace e dell'accoglienza, crocevia di popoli e culture, alla retorica razzista di chi propone le ronde, il reato d'immigrazione clandestina, la denuncia da parte dei medici, la detenzione fino a sei mesi come soluzione ad un'immigrazione che per anni l'Italia ha finto di non vedere, ed ora, cavalcando l'onda del prodotto di una crisi economica mondiale, di un senso di insicurezza che pervade la popolazione intera, ha individuato abilmente nell'immigrato il capro espiatorio cui attribuire la colpa di ogni male e  una sin troppo facile demagogia.

La Rete intende solo fare chiarezza.
Spiegare ai suoi cittadini la differenza tra un migrante economico ed un richiedente asilo, ragionare su come possa essere possibile dare un semplice sguardo a un barcone per distinguere con certezza nazionalità e biografie dei suoi passeggeri, come sia possibile effettuare rimpatri di massa di questo tipo senza ledere il diritto internazionale.

La Rete Tuttiidirittiumanipertutti si Ë sentita chiamata in causa. Il diritto d'asilo che viene leso tra Lampedusa e la Libia è lo stesso che viene violato al Porto di Venezia dal mancato rispetto delle procedure.
Il parallellismo con la situazione siciliana Ë stato ribadito anche attraverso l'ammissibilità dei ricorsi presentati dalla Rete alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, e dall'apertura di un fascicolo di inchiesta nei confronti dell'Italia e della Grecia.

Ci sembra che la tutta la comunità internazionale stia con noi, dalla parte della legalità, della trasparenza, del rispetto delle leggi e delle convenzioni, e non solo delle normative interne, ma di quelle leggi molto più importanti che attraverso un percorso di secoli, si sono affermate per garantire i diritti fondamentali della persona in quanto tale, senza alcuna differenza di razza, di lingua, di religione, di nazionalità.

Per riprendersi in città il posto che le spetta e che la Questura le ha negato, e per ribadire ancora una volta le sue ragioni la Rete Tuttiidirittiumanipertutti partecipa alla conferenza stampa indetta dai Verdi:
domani sabato 16 maggio ore 16.30
piazzale del Municipio
via Palazzo, Mestre.



La Rete Tuttiidirittiumanipertutti