L'Aquila - Arrivano le denunce ai manifestanti dopo le cariche della polizia

13 / 7 / 2010

Dopo le cariche della polizia a Roma, che non hanno fermato la determinazione dei cittadini aquilani a manifestare la loro indignazione e rabbia, sono arrivate alcune denunce ai manifestanti.

Questo fa seguito al tentativo di utilizzare la storiella "dei provocatori appartenenti ai centri sociali " presenti alla manifestazione per cercare di "minimizzare" la gravità dell'azione delle forze dell'ordine.

Nei giorni lo scorsi un affollata assemblea all'Aquila ribadiva la volontà di continuare a mobilitarsi e sulla manifestazione a Roma ribadiva la pretestuosità delle dichiarazioni ufficiali.

Vi proponiamo la lettera dei cittadini dell'Aquila, il comunicato del Comitato 3 e 32 e la presa di posizione di centri sociali ed associazioni romane.

I cittadini aquilani scrivono a Maroni

Al Ministro degli Interni On. Roberto Maroni,

Signor Ministro, abbiamo letto le Sue dichiarazioni riguardo la richiesta di indagine per verificare i fatti accaduti durante la manifestazione degli aquilani a Roma del 7 luglio scorso. Chi le scrive è l’assemblea dei cittadini del presidio di Piazza Duomo, promotrice di quella manifestazione. La presente è per portare alla sua conoscenza degli elementi in grado di aiutare lo svolgimento dell’inchiesta. Abbiamo sentito il capo della Digos di Roma, il Questore di Roma e anche il capo della Polizia, dott. Manganelli, evocare la presenza di elementi esterni a noi estranei che avrebbero agito da agenti provocatori. La informiamo che di quel che è accaduto gli unici responsabili siamo noi, cittadini aquilani, madri, padri, figlie e figli.

Di questo CI ASSUMIAMO TUTTI UNITI PIENA E UNICA RESPONSABILITA’. Tutto il resto sono delle assolute falsità.
Riteniamo nostro diritto far sentire la nostra voce pacificamente nei palazzi dove si vuol negare il futuro alla nostra Terra e ai nostri figli. Questo diritto lo difendiamo, siamo determinati e uniti, senza mai retrocedere, con i nostri Sindaci e i nostri gonfaloni, sempre con le mani alzate, con i nostri volti ben visibili e armati solamente della bandiera neroverde della nostra città (tutte rigorosamente con asta di plastica leggera). Tutti i filmati possono testimoniarlo. Noi non abbiamo nulla da nascondere. Sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario.
I dirigenti del suo Ministero che affermano il contrario, a cominciare dal dott. Manganelli, o sono male informati o, molto probabilmente, agitano inesistenti spettri per coprire i propri errori. In entrambi i casi riteniamo che incarichi così delicati non possano essere più ricoperti da persone che mentono per coprire le proprie responsabilità screditando le Istituzioni che rappresentano.
Per questo Le chiediamo di procedere alla loro immediata sostituzione.
Siamo a Sua completa disposizione, se riterrà utile ascoltarci nell’ambito dell’inchiesta che ci auguriamo sia rapida e approfondita.
Rileviamo comunque che l’attenzione data dal governo – e conseguentemente da  molti mezzi di informazione – agli incidenti e alle presunte provocazioni,  rappresenti solo uno spostamento dell’attenzione rispetto ai problemi e alle richieste di cui i cittadini manifestanti erano portatori: cioè il loro SOS Ricostruzione (che significa Sospensione delle tasse, Occupazione, Sostegno all’economia), e soprattutto la necessità di una legge organica sul terremoto che stabilisca tempi e finanziamenti certi e che possa consentire di riprogettate il futuro del territorio. Tutti problemi sui quali nessuna risposta è stata data dal governo.
Dal tendone di Piazza Duomo, i cittadini dell’Assemblea le porgono
Distinti Saluti

L’Aquila 11 luglio 2010

Siamo tutti aquilani: eravamo in piazza e lo rivendichiamo

Questo è il Governo delle bugie.
Sono grosse bugie che la questione aquilana sia stata affrontata; che tutto va bene; che chi si lamenta è soltanto un estremista che si contrappone al governo per motivi ideologici.
Ma queste bugie non sono passate. Perché a sbugiardare Berlusconi è scesa in piazza tutta l’Aquila.
Ieri abbiamo visto la città. I sindaci, i lavoratori, i giovani, le donne. Persone che non hanno accettato di trasformare il dolore in rassegnazione, e che chiedono giustizia.
Immediatamente  la questura e la destra hanno diramato il solito messaggio: i disordini sono stati provocati da alcuni giovani dei centri sociali. E adesso si sta costruendo un' indagine ad arte finalizzata a confermare questo teorema, denunciando il promotore della manifestazione e un militante della centro sociale la strada ( cs aderente ad action) e preparando altre ingiustificate incriminazioni. 
Noi c'eravamo. Abbiamo aderito fin da subito alla chiamata che gli aquilani hanno fatto a tutte le realtà italiane. Siamo scesi in piazza perché il problema degli aquilani riguarda tutti e rimanda al deficit di democrazia dell'era Berlusconiana. Eravamo dalla parte degli Aquilani, associazioni, centri sociali, reti di solidarietà, attivandoci al loro fianco per esprimere con loro, il nostro sdegno. Il 7 mattina abbiamo assistito ad un bagno di Democrazia. E di questo il Governo ha avuto paura . 
Davanti a un sondaggio, alle dichiarazioni di Bersani o a un corteo rituale, Berlusconi non si scompone.
Davanti  alle persone arrabbiate, determinate e nel giusto, il governo è andato in tilt e ha mostrato il suo volto autoritario, giungendo ad avere un atteggiamento degno di una dittatura.  
Ha manganellato i cittadini e gli istituzionali aquilani che chiedevano di manifestare liberamente.
Denunciando le dichiarazioni della questura di roma, come bieco tentativo di distrarre l'opinione pubblica dalle vere responsabilità,
diffidiamo la magistratura a non indagare altri che non siano berlusconi, bertolaso e i soliti speculatori.

Quello di ieri è un modello. Occorre invadere il centro di Roma, chiedere giustizia.
E chiunque, da ogni parte d'Italia intenda farlo per rivendicare diritti e dignità ci troverà al suo fianco. Action- diritti in movimento, La Strada, Corto Circuito, Spartaco, Sans Papiers, Spazio sociale 32 , Da Sud, Esc atelier autogestito, Loa Acrobax, Movimenti romani per il diritto all'abitare (Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Blocchi Precari Metropolitani), A Sud

E allora ... denunciateci tutti

Siamo venuti oggi a conoscenza delle denunce nei confronti di due partecipanti alla manifestazione degli aquilani a Roma del 7 di luglio.

Ribadiamo quanto espresso ieri dall’assemblea cittadina nella lettera indirizzata al Ministro degli Interni On. Maroni: di quanto è accaduto durante la manifestazione i promotori si assumono la piena ed unica responsabilità.

I cittadini aquilani hanno partecipato numerosissimi a quella manifestazione, partendo con oltre 40 pullman dalla città. Voler negare il fatto che erano i terremotati a chiedere diritti e ad urlare la propria rabbia è un’offesa nei confronti di chi, tra mille difficoltà, ha scelto di essere in piazza a Roma.

Dopo averci espropriati del diritto ad essere protagonisti della ricostruzione della nostra città ora si sta tentando in tutti i modi di nascondere l’evidenza del fatto che ERAVAMO NOI ad urlare sotto i palazzi del governo.

Il fatto che non ci fossero solo aquilani, significa soltanto che in tanti hanno aderito ai nostri appelli e alla nostra richiesta di solidarietà,  hanno compreso e condiviso i nostri problemi e le nostre richieste: molte istituzioni locali non solo aquilane,  movimenti, collettivi, associazioni di ogni città e territorio italiano. Questo perchè la questione aquilana non è non può  essere considerata una questione locale. E’ un tema nazionale e a chiunque ci abbia  espresso una solidarietà concreta esprimiamo la nostra gratitudine e la nostra solidarietà.

Denunciamo, inoltre, il continuo tentativo di spostare l’attenzione da quelli che sono i reali problemi del cratere . I media oggi dovrebbero parlare delle richieste legittime ed urgenti della popolazione aquilana, nessuna delle quali accolta dal governo.  Le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state le mangnellate, gli scudi levati dalle forze dell’ordine, i feriti e oggi le denuce.

E allora denunciateci tutte e tutti.

Comitato 3e32