Si chiama "ticket crossing" e riprende, idealmente, il libero scambio dei libri nelle città. Solo che stavolta, a passare di mano, sono i biglietti del bus ancora validi. Per dire no agli aumenti e al taglio ei servizi
Amt taglia? Facciamoci furbi. O meglio, dimostriamo, almeno per un
giorno, che aumento del biglietto e riduzione del servizio non possono
passare sopra le nostre teste come nulla fosse. Un grido di battaglia,
insieme all´invito alla disobbedienza, quello che arriva da "Uniti
contro la crisi", il movimento nato negli ultimi mesi che raduna (solo
per citare alcuni soggetti) studenti, ricercatori e professori precari,
movimenti per la casa, migranti, centri sociali e che ha lanciato il
primo esperimento di "Ticket crossing", ovvero lo scambio solidale del
biglietto del bus. L´iniziativa è semplice: "Uniti contro la crisi"
realizzerà, e invita tutti i cittadini a contribuire, dieci centri di
raccolta dei ticket ancora validi, che potranno così essere riutilizzati
da altri utenti. E poco importa se il regolamento prevede che il titolo
di viaggio non sia cedibile.
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Le istruzioni, che ormai da alcuni giorni viaggiano sulla rete, sono
molto semplici: "Oblitera il biglietto, conservalo fino alla tua
destinazione. Prima di scendere dal bus o dalla stazione metro controlla
quanto tempo di validità rimane e inserisci il biglietto nella fessura
dell´obliteratrice, senza timbrare nuovamente. Oppure depositalo nel
punto di ticket crossing che trovi nei pressi di tante fermate o che
puoi facilmente creare vicino alla fermata sotto casa. Prima di salire
sul bus, controlla che qualcuno non abbia lasciato un biglietto ancora
valido nel punto di ticket crossing o, a bordo, nell´obliteratrice".
Precise quanto fantasiose le indicazione per realizzare il "ticket
cross": portare con sé una bottiglia di plastica vuota, che verrà
adeguatamente modificata, e si trasformerà nel raccoglitore dei
biglietti ancora validi.
La manifestazione, che coivolge decine
di ragazzi che hanno volantinato sui bus e comunicato le ragioni della
protesta, è inizieta alle 15.30 in piazza De Ferrari ed è durata cento
minuti. Ma la mobilitazione è annunciata a oltranza, "fino a portare
alla costituzione di una rete di mutua cooperazione e di resistenza dal
basso" L´intenzione è quella di rendere il ticket crossing il più
capillare possibile, e di riallestire i punti di scambio laddove
dovessero essere rimossi. «Genova _ sottolineano i promotori del
"bus-mob" è la città d´Italia in cui il trasporto pubblico costa di più.
E, ciononostante, si tagliano i servizi serali e quelli periferici. E
questi sono i frutti della privatizzazione del servizio. Amt e Comune di
Genova amministrano un bene comune e devono assicurare un servizio
sicuro, ecologico e accessibile a tutti. Devono agire per il bene della
collettività, non per il profitto». Anche una bottiglia vuota può
servire a ricordarlo.
di Albero Puppo
Tratto da genova.repubblica.it del 24.02.11